In ordine alle modalità di adempimento dell’obbligazione assunta dal promittente venditore di una cosa altrui, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno sancito che “la prestazione può essere eseguita, indifferentemente, acquistando il bene e ritrasmettendolo al promissario, oppure facendoglielo alienare direttamente dal reale proprietario, in quanto l’art.
Preliminare di vendita di cosa altrui, obbligazione del promittente venditore
In ordine alle modalità di adempimento dell’obbligazione assunta dal promittente venditore di una cosa altrui, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno sancito che “la prestazione può essere eseguita, indifferentemente, acquistando il bene e ritrasmettendolo al promissario, oppure facendoglielo alienare direttamente dal reale proprietario, in quanto l’art. 1478 c.c. – relativo al contratto definitivo di vendita di cosa altrui, ma applicabile per analogia anche al preliminare – dispone che il venditore è obbligato a procurarne l’acquisto al compratore, il che può ben avvenire anche facendo sì che il terzo, al quale il bene appartiene, lo ceda egli stesso al promissario (Cass. 6 ottobre 2000 n. 13330, 23 febbraio 2001 n. 2656, 27 novembre 2001 n. 15035, 5 novembre 2004 n. 21179, 24 novembre 2005 n. 24782)”.
Le Sezioni Unite, pertanto, non rilevano “alcuna ragione per escludere che la prestazione possa essere eseguita procurando il trasferimento del bene direttamente dall’effettivo proprietario, senza necessità di un doppio trapasso.
Il promissario acquirente non può, dunque, ritenersi abilitato ad agire per la risoluzione – e quindi opporre l’exceptio inadimpleti contractus – se l’altra parte, nel momento in cui vi è tenuta, è comunque in grado di fargli ottenere l’acquisto, direttamente dal proprietario”.
Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 11624 del 18 maggio 2006
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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