I contratti di appalto stipulati dalla Pubblica Amministrazione italiana nel quadro della politica di cooperazione e sviluppo, in vista della realizzazione di opere all’estero, non sono qualificabili come appalti di opere pubbliche. Ad essi, pertanto, non risultano applicabili le disposizioni normative in tema di appalto di opere pubbliche. Consegue da ciò che le disposizioni sugli […]
I contratti di appalto stipulati dalla Pubblica Amministrazione italiana nel quadro della politica di cooperazione e sviluppo, in vista della realizzazione di opere all’estero, non sono qualificabili come appalti di opere pubbliche. Ad essi, pertanto, non risultano applicabili le disposizioni normative in tema di appalto di opere pubbliche. Consegue da ciò che le disposizioni sugli appalti pubblici non possono essere invocate per fondare su di esse il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo in tema di revisione del prezzo di appalto. Ciò implica che la pretesa degli appaltatori in ordine alla revisione del prezzo ha base esclusivamente contrattuale, donde l’evidente configurabili di detta pretesa in termini di diritto soggettivo, derivante appunto dall’adempimento di una clausola contrattualmente pattuita. Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 8987 del 16 aprile 2009
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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