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Procedura Civile

Mancata prova dell'atto vandalico nell'assicurazione contro i danni

Il giudice ha respinto la richiesta di risarcimento danni per atto vandalico su autoveicolo, in quanto l’attore non ha fornito prove sufficienti a dimostrare l’effettivo accadimento del fatto e la sua riconducibilità ad atto vandalico, come previsto dall’art. 2697 c.c..

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Revoca del decreto ingiuntivo, mancata mediazione

Il giudice ha stabilito che, nonostante la decadenza dall’impugnazione della delibera assembleare per decorrenza del termine, il mancato esperimento della mediazione obbligatoria da parte del condominio comporta l’improcedibilità della domanda di pagamento delle spese e la conseguente revoca del decreto ingiuntivo.

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Restituzione controvalore dei beni aziendali e ripetizione di indebito

In tema di ripetizione dell’indebito, il creditore istante è tenuto a dimostrare sia l’avvenuto pagamento che la mancanza di una causa che lo giustifichi. La domanda è fondata se l’attore prova il pagamento e l’assenza di un titolo giuridico a supporto dello stesso. La compensazione di crediti richiede la prova specifica degli stessi da parte della parte che la eccepisce.

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Apertura della liquidazione giudiziale di una società cooperativa

La sentenza affronta il tema dell’apertura della liquidazione giudiziale di una società cooperativa, analizzando i requisiti di legittimazione del creditore ricorrente, la competenza territoriale del Tribunale, la sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dalla legge fallimentare. In particolare, si sofferma sulla verifica incidentale del credito vantato dal ricorrente e sulla prova dello stato di insolvenza del debitore.

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Affidamento congiunto con residenza presso il padre

Il provvedimento in esame affronta la delicata questione dell’affidamento di un minore in un contesto familiare conflittuale. Il Tribunale, dopo attenta valutazione delle evidenze emerse nel corso del procedimento, compresa una consulenza tecnica d’ufficio, opta per l’affidamento congiunto con collocazione prevalente presso il padre, garantendo il diritto di visita della madre e sottolineando l’importanza di una comunicazione sana ed efficace tra i genitori nell’interesse del minore. Il provvedimento evidenzia la centralità del superiore interesse del minore, la rilevanza della sua volontà in relazione all’età e al grado di maturità, nonché la necessità di tutelarlo da dinamiche conflittuali dannose per il suo benessere psico-fisico. Viene inoltre ribadito il dovere dei genitori di collaborare per garantire la bigenitorialità, ricorrendo a strumenti come la mediazione familiare.

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Responsabilità professionale, stima errata di immobili in eredità

La sentenza affronta il tema della responsabilità professionale di un consulente tecnico chiamato a stimare il valore di immobili in un contesto ereditario. Il Tribunale ha rigettato la domanda risarcitoria ritenendo che l’attrice non abbia dimostrato il nesso causale tra la presunta errata valutazione dei beni da parte del consulente e i danni economici subiti. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che la decisione dell’attrice di agire in giudizio e di concludere un accordo transattivo si basava su una complessa serie di fattori, non riconducibili unicamente alla stima del consulente. Inoltre, il Tribunale ha rilevato che l’attrice, pur essendo a conoscenza della differenza di valutazione tra la perizia del consulente e quella del CTU, non aveva assunto una posizione coerente, avendo inizialmente chiamato a rispondere entrambi i professionisti.

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Impignorabilità del credito e legittimazione passiva

La sentenza afferma che la notifica a mezzo PEC da un indirizzo istituzionale, seppur non presente nei pubblici elenchi, è valida se consente al destinatario di comprendere provenienza e oggetto dell’atto. Inoltre, nelle opposizioni esecutive relative alla riscossione dei crediti a mezzo ruolo, l’Agente della riscossione è l’unico legittimato passivo. Infine, l’impignorabilità dei crediti deve essere espressamente prevista dalla legge.

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Polizza fideiussoria e contratto autonomo di garanzia

La sentenza ha stabilito che la notifica del decreto ingiuntivo, sebbene affetta da vizi, ha raggiunto il suo scopo. Il disconoscimento di documenti contrattuali è risultato infondato in quanto gli stessi sono stati riconosciuti in un altro giudizio. La polizza fideiussoria è stata qualificata come contratto autonomo di garanzia, rendendo così inapplicabile l’eccezione di decadenza ex art. 1957 c.c., in quanto il garante non può opporre eccezioni riguardanti il rapporto principale, salvo l’exceptio doli. Infine, il pagamento del garante, essendo stato effettuato in adempimento di un’obbligazione valida, ha fatto sorgere il suo diritto al rimborso.

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Accertamento del credito in un contratto di appalto

In un caso di appalto, il committente ha contestato la presenza di vizi e ritardi nell’esecuzione dell’opera. Il giudice, dopo aver verificato le prove fornite, ha riconosciuto la sussistenza di alcuni vizi imputabili all’appaltatore, riducendo il credito dello stesso. La sentenza affronta il tema dell’accettazione dell’opera, della denuncia dei vizi e del rispetto dei termini contrattuali.

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Risoluzione del contratto per inadempimento e risarcimento danno

In caso di inadempimento contrattuale, il creditore che agisce per la risoluzione e il risarcimento del danno deve solo provare la fonte del suo diritto e la scadenza del termine, mentre il debitore deve provare l’adempimento. La testimonianza de relato ex parte ha valore probatorio nullo. Il CTU può essere utilizzato per quantificare il danno.

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Revoca di decreto ingiuntivo per fornitura di energia elettrica

In tema di opposizione a decreto ingiuntivo per fornitura di energia elettrica, il giudice ha chiarito che la rilevazione dei consumi mediante contatore è assistita da una mera presunzione semplice di veridicità, che il fornitore può provare dimostrando il corretto funzionamento del contatore. Inoltre, il corrispettivo CMOR, indennizzo riconosciuto ai fornitori di energia per recuperare i crediti non riscossi per morosità, è dovuto solo se il nuovo fornitore dimostra il rispetto della procedura prevista dalle delibere dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Infine, il giudice ha disposto la compensazione parziale delle spese legali in base al principio di soccombenza.

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Apertura della Liquidazione Controllata e Trattenute Stipendiali

Il Tribunale, pronunciandosi su un’istanza di Liquidazione Controllata, ha stabilito che le trattenute stipendiali, derivanti da pignoramenti presso terzi o cessioni del quinto, devono cessare dopo l’apertura della procedura, in virtù del principio di par condicio creditorum. La sentenza chiarisce che tali crediti futuri sono assoggettati alla procedura concorsuale, garantendo un’equa ripartizione tra i creditori.

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Apertura della liquidazione giudiziale di una società

La sentenza afferma che la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale può essere pronunciata quando ricorrono i presupposti di cui all’art. 121 CCI, ovvero quando la società si trova in stato di insolvenza e non ha la liquidità sufficiente per onorare i propri debiti.

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Servizi di trasporto - Eccezione di decadenza e prescrizione

La sentenza afferma il principio di diritto secondo cui la tardiva contestazione di un credito, oltre i termini contrattualmente stabiliti, determina la decadenza dal diritto di far valere le proprie ragioni. Inoltre, si evidenzia l’importanza del rispetto dei termini di prescrizione, trascorsi i quali il diritto non può più essere fatto valere. Infine, la sentenza ribadisce il principio in base al quale la sospensione di una prestazione contrattuale è legittima qualora l’altra parte sia inadempiente alla propria obbligazione.

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Competenza in materia di attuazione di piani per il lavoro

La sentenza chiarisce che la mancata attuazione di un piano per il lavoro da parte di una pubblica amministrazione non configura la lesione di un diritto soggettivo, ma la mancata soddisfazione di un interesse legittimo pretensivo. Di conseguenza, la giurisdizione spetta al giudice amministrativo, non a quello ordinario.

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Accettazione tacita di eredità e continuità delle trascrizioni

La sentenza affronta il tema dell’accettazione tacita dell’eredità e le sue implicazioni sulla trascrizione della proprietà immobiliare. In particolare, si evidenzia come la vendita di un immobile ereditato costituisca accettazione tacita e come la mancata trascrizione di tale atto possa ostacolare l’esecuzione immobiliare. Il Giudice, dichiarata la cessazione della materia del contendere per intervenuta regolarizzazione delle trascrizioni, liquida le spese di lite.

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Impugnazione dell'estratto di ruolo

La sentenza affronta la questione dell’impugnazione dell’estratto di ruolo esattoriale e la compensazione delle spese legali in presenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti. Il giudice ha ritenuto legittima la compensazione delle spese legali, poiché l’esistenza di un’incertezza giurisprudenziale, successivamente risolta dal legislatore, ha costituito una valida ragione per giustificare la resistenza in giudizio delle parti soccombenti.

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Risoluzione contratto di appalto, grave inadempimento appaltatore

In caso di grave inadempimento da parte dell’appaltatore, il committente ha diritto di chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno. L’abbandono del cantiere e la mancata esecuzione di una parte significativa dei lavori, nonostante le sollecitazioni, configurano un grave inadempimento. Il committente ha diritto alla restituzione delle somme già versate, nonché al risarcimento del maggior costo sostenuto per il completamento dell’opera.

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Prescrizione del credito relativo a interessi moratori

La sentenza ribadisce l’applicabilità della prescrizione quinquennale ai crediti per interessi moratori, in base all’art. 2948, n. 4, c.c., indipendentemente dalla natura dell’obbligazione principale. Il Tribunale ha inoltre stabilito che il mero invio di una fattura non costituisce un atto interruttivo della prescrizione, in assenza di un’espressa richiesta di pagamento.

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Infruttuosità di una procedura esecutiva immobiliare

Il giudice dell’esecuzione può disporre l’estinzione anticipata della procedura esecutiva per infruttuosità, ma solo quando dalla vendita non possa trarsi una somma utile a soddisfare, almeno in parte, le ragioni dei creditori. Nel caso di specie, il Tribunale ha ritenuto fondata l’opposizione in quanto sussistevano ancora ragionevoli possibilità di soddisfacimento dei creditori.

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