REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale di Vallo della Lucania, Sezione Civile, in persona del Presidente, dott.ssa
ed in funzione di Giudice monocratico, ha emesso la seguente
SENTENZA n. 526/2023 pubblicata il 16/06/2023
nella causa civile iscritta al n. 1192 del Ruolo Generale degli affari contenziosi dell’anno 2013, avente ad oggetto: “opposizione a decreto ingiuntivo”, e vertente
TRA
ALFA & C. snc DI ***, in persona del procuratore p.t. dott. ***,
OPPONENTE/ATTRICE
E
BETA S.P.A. (P.IVA) in persona del Presidente
p.t. del C.D.A.,
OPPOSTA/CONVENUTA CONCLUSIONI
Nessuna delle parti depositava le note scritte di cui all’art. 127 ter c.p.c., all’esito della sostituzione dell’udienza del 30.05.2023.
MOTIVI DELLA DECISIONE
All’udienza del 20.12.2022 nessuna delle parti compariva, e la causa veniva quindi rinviata ex art. 309 c.p.c. all’udienza del 30.05.2023; tale ultima udienza era sostituita dal deposito di note scritte ai sensi dell’art. 127 ter c.p.c. e, nonostante il regolare avviso, nessuna delle parti compariva.
Orbene, giova precisare che il presente procedimento è stato instaurato in epoca successiva alla data del 25 giugno 2008 di entrata in vigore del d.l. n. 112 del 2008, convertito nella legge n. 133 del 2008.
Per effetto delle modifiche introdotte da tale norma all’art. 181 c.p.c., si prevede che, se nessuna delle parti compare alla nuova udienza fissata a seguito della mancata comparizione alla prima udienza/nel corso del processo, il giudice ordina che la causa sia cancellata dal ruolo e dichiara l’estinzione del giudizio, così innovandosi rispetto alla disciplina previgente, che prevedeva la sola cancellazione della causa dal ruolo. Quindi, attesa la persistente assenza delle parti all’odierna udienza, sono appunto maturati i presupposti previsti dalla norma in esame per disporre la cancellazione della causa dal ruolo e la conseguente estinzione.
All’esito dell’introduzione della figura del giudice monocratico di primo grado la giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione ha ripetutamente chiarito che la declaratoria di estinzione emessa da quest’ultimo ha natura di sentenza, con la conseguenza che il provvedimento dichiarativo dell’estinzione, ancorché pronunciato sotto forma di ordinanza, è impugnabile con i mezzi di gravame ordinari (cfr. Cass. civ. sez. I 6 giugno 202 n. 8206; Cass. civ. sez. I 22 ottobre 2002 n. 14889; Cass. civ. sez. I 18 gennaio 2005 n. 950; Cass. civ. sez. I 25 febbraio 2004 n. 3733). Ne consegue che, attesa l’idoneità dell’estinzione a definire in rito il processo ed a determinare altresì il passaggio in giudicato, ove l’estinzione divenga definitiva, si ritiene che la forma del provvedimento debba essere quella della sentenza, che è appunto quella che permette alla parte anche di potere, se lo ritenga necessario, impugnarla, facendone valere gli eventuali vizi. Pertanto, il Tribunale ordina la cancellazione della causa dal ruolo e ne dichiara l’estinzione, disponendo che le spese del presente grado di giudizio restino a carico della parte opponente che le ha anticipate, così come previsto dall’art. 310 c.p.c.
P.Q.M.
Il Tribunale di Vallo della Lucania, definitivamente pronunziando sulla domanda proposta con atto del 17.07.2013 da ALFA & C. snc Di ***, in persona del procuratore p.t. dott. *** nei confronti di BETA S.p.A. in persona del Presidente p.t. del C.D.A., ing., così provvede:
a) ordina la cancellazione della causa dal ruolo e dichiara l’estinzione del giudizio;
b) dispone che le spese del giudizio restino a carico delle parti che le hanno anticipate.
Vallo della Lucania, 15.06.2023
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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