Nel sistema introdotto dalle norme di legge 549/1995 e 662/1996, occorre tener ben distinti il procedimento di fissazione del tetto di spesa sanitaria, da quello diretto a determinare il piano annuale sanitario. Il piano è diretto a stabilire in via preventiva la quantità delle prestazioni sanitarie che possono essere erogate nelle strutture pubbliche e private e la loro tipologia, nei limiti del massimo di spesa sostenibile.
Nel sistema introdotto dalle norme di legge 549/1995 e 662/1996, occorre tener ben distinti il procedimento di fissazione del tetto di spesa sanitaria, da quello diretto a determinare il piano annuale sanitario.
Il provvedimento con il quale la Regione determina il tetto di spesa per un determinato anno finanziario prescinde da qualsiasi contrattazione con le strutture pubbliche e private.
Non è pensabile, infatti, che il limite di spesa erogabile dall’ente pubblico in un determinato arco di tempo, legato alle disponibilità finanziarie ed alle esigenze di bilancio, possa formare oggetto di contrattazione con altri soggetti.
Trattasi, dunque, di provvedimento che, se pure adottato dopo aver sentito i controinteressati, mantiene la tipica struttura di atto autoritativo che non incide su diritti soggettivi, involgendo apprezzamenti assolutamente discrezionali della P.A.
Le norme sopra richiamate prevedono la contrattazione esclusivamente per la determinazione del piano annuale preventivo.
Il piano è diretto a stabilire in via preventiva la quantità delle prestazioni sanitarie che possono essere erogate nelle strutture pubbliche e private e la loro tipologia, nei limiti del massimo di spesa sostenibile.
La finalità del predetto piano è quella di razionalizzare il sistema delle prestazioni sanitarie sul territorio, tenuto conto delle limitate disponibilità di bilancio, evitando sovrapposizioni di prestazioni dello stesso tipo in alcune zone e la mancanza delle stesse prestazioni in altre, riducendo gli sprechi e ottimizzando i risultati.
Nel procedimento diretto alla formazione del piano sanitario le singole strutture sanitarie e le organizzazioni sindacali devono essere sentite e possono fornire tutte le indicazioni che ritengono utili ai fini della tutela dei loro interessi particolari e di quelli generali della collettività.
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 403 dell’11 gennaio 2007
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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