Il nuovo procedimento per la dichiarazione di fallimento non prevede alcuna iniziativa d’ufficio, ma dispone all’art. La carenza della legittimazione del creditore istante, a valere non solo alla data di proposizione del ricorso, ma per tutta la durata del procedimento, determina l’arresto del procedimento stesso con pronuncia in rito di inammissibilità.
Il nuovo procedimento per la dichiarazione di fallimento non prevede alcuna iniziativa d’ufficio, ma dispone all’art. 6 l.f. che l’iniziativa provenga dal debitore, da uno o più creditori o dal pubblico ministero, così prevedendosi l’iniziativa di parte, definita efficacemente dalla dottrina come motore essenziale del procedimento prefalimmentare.
La giurisprudenza e la dottrina si sono interessate della individuazione del soggetto a cui fa riferimento la norma quale creditore, senza alcuna specificazione ulteriore, e quindi come colui che vanta un credito nei confronti dell’imprenditore, non necessariamente certo, liquido, esigibile, ma anche non ancora scaduto o condizionale, non ancora munito di titolo esecutivo, sia pure idoneo in prospettiva a giustificare un’azione esecutiva, e che deve essere oggetto dell’imprescindibile delibazione incidentale del giudice prefallimentare, proprio in quanto non esiste più l’iniziativa d’ufficio.
La carenza della legittimazione del creditore istante, a valere non solo alla data di proposizione del ricorso, ma per tutta la durata del procedimento, determina l’arresto del procedimento stesso con pronuncia in rito di inammissibilità.
Il ricorso per fallimento presentato dalla società estinta è in radice inidoneo a far iniziare il procedimento prefalimmentare, quindi pervenire alla pronuncia di fallimento, dovendosi ritenere precluso l’avvio del procedimento dalla carenza ab origine della legittimazione processuale e sostanziale dell’instante. Il rilievo di tale carenza non può ritenersi precluso nemmeno in sede di reclamo, trattandosi di rilievo ufficioso.
Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 16751 del 4 luglio 2013
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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