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Rigetto relazione sovraindebitamento per carenze

L’ordinanza ribadisce l’importanza di una dettagliata relazione di sovraindebitamento, che deve includere informazioni complete su conti correnti, cause dell’indebitamento, capacità di sostentamento e diligenza nell’assunzione delle obbligazioni.

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Pubblicato il 4 marzo 2025 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile

N. R.G. 19 2025

TRIBUNALE DI TORINO -SEZIONE SESTA CIVILE

ORDINANZA_TRIBUNALE_DI_TORINO_- N._R.G._1_2025 DEL_13_02_2025

Il Giudice designato all’istruttoria osservato che, alla luce dell’entrata in vigore in data 28.9.2024 del c.d. correttivo ter al CCII, la relazione allega al ricorso ex art. 269 CCII deve indicare le cause dell’indebitamento e la diligenza impiegata del debitore nell’assumere le obbligazioni e contenere l’attestazione che è possibile acquisire attivo da distribuire ai creditori;

rilevato che la relazione allegata al ricorso appare carente sotto i seguenti profili:

– non sono stati indicati i rapporti bancari ed eventuali carte prepagate o altri strumenti in essere, con le relative giacenze e nei quali confluisce il reddito che si afferma percepire mensilmente né sono stati prodotti gli estratti conto dell’ultimo anno;

– non sono state indicate le cause originarie del sovraindebitamento né valutata la diligenza del debitore nell’assunzione delle obbligazioni, in particolare con riferimento al debito indicato come accumulato tra il 2011 e il 2022 nei confronti di – l’attestazione appare immotivata in ordine:

alla dichiarazione del debitore di necessitare di soli 500 euro mensili per il mantenimento, somma grandemente inferiore alla mediana ISTAT considerato anche che il convivente viene dichiarato disoccupato, dovendosi verificare il titolo per cui abita l’immobile di residenza e la sua capacità di durare nel tempo, le spese effettuate almeno nell’ultimo anno, onde poter ottenere un dato prognostico circa le somme necessarie al sostentamento, in particolare con deposito degli estratti conto;

occorre motivare la valutazione dell’immobile in comproprietà e stimare i costi di perizia e di eventuale divisione;

ASSEGNA alla parte ricorrente termine di venti giorni dalla comunicazione del presente provvedimento per il deposito di quanto sopra indicato;

RISERVA di riferire al Collegio all’esito.

(dott.ssa NOME COGNOME

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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