REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
La Corte di Appello di Reggio Calabria
– Sezione Lavoro –
riunita in camera di consiglio e composta dai Magistrati:
all’udienza del 12 ottobre 2021, celebrata con le forme di cui all’art. 221 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020, come modificato dalle legge di conversione n. 77 del 17 luglio 2020;
ha deliberato la seguente
SENTENZA n. 426/2021 pubblicata il 22/10/2021
nel procedimento di appello iscritto al n. 66/2021, vertente
TRA
AGENZIA DELLE ENTRATE RISCOSSIONE, rappresentata e difesa dall’avv.
– appellante –
e
XXX snc INPS (Isituto Nazionale della Previdenza Sociale) ed SCCI (Società di Cartolarizzazione dei Crediti INPS),
– Appellati non costituiti
Conclusioni delle parti: come da rispettivi atti e scritti difensivi.
Svolgimento del processo
Con un ricorso depositato il 2 febbraio 20221, l’Agenzia delle Entrate – riscossione ha proposto appello avverso la sentenza del Tribunale di Reggio Calabria n. 1313 del 27.11.2020.
Il procedimento ha un rinvio d’ufficio, dovuto alla calendarizzazione dei procedimenti legata alla sospensione per l’emergenza COVID e.
L’odierna udienza si è svolta nelle forme di cui all’art. 221 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020, come modificato dalle legge di conversione n. 77 del 17 luglio 2020, previa verifica della rituale comunicazione alla parte costituita del decreto di fissazione della trattazione cartolare.
Nel termine assegnato, nessuna delle parti ha depositato note di trattazione scritta.
Il giorno dell’udienza, si è celebrata la camera di consiglio, in esito alla quale è stato depositato il dispositivo.
Motivi della decisione.
L’appello è improcedibile, giacché l’appellante non ha prodotto la prova della notifica dello stesso e, non depositando le note ai sensi dell’art. 221 D.L. 34/2020 (malgrado la rituale notifica del decreto di trattazione scritta) , condotta processuale che è da parificare alla mancata comparizione, non ha neppure chiesto termine per eventuale produzione di copia dell’atto di appello notificato.
Pertanto, va dichiarata l’improcedibilità dell’appello, alla stregua del principio, più volte enunciato dalla giurisprudenza di legittimità, anche di recente, secondo cui “Nel rito del lavoro, in caso di mancata costituzione di entrambe le parti all’udienza di discussione, il giudice di appello deve dichiarare d’ufficio l’ improcedibilità – che non è nella disponibilità delle parti – senza poter rinviare la causa ad altra udienza, ai sensi dell’art. 348, comma 2, c.p.c., poiché detto rinvio presuppone la regolare “vocatio in ius” e nelle ipotesi in cui l’appellante non provi che la notifica del ricorso e del decreto di fissazione sia avvenuta, non è consentito al giudice assegnare un termine per la rinotifica, dovendosi tutelare l’aspettativa della controparte al giudicato.” (Sez. L – , Sentenza n. 17368 del 03/07/2018).
Nulla va liquidato a titolo di spese, stante la mancata costituzione degli appellati.
P.Q.M.
La Corte d’Appello di Reggio Calabria, sezione lavoro, definitivamente pronunziando sul ricorso proposto da Agenzia delle Entrate – Riscossione contro XXX snc, INPS ed SCCI, avverso la sentenza del Tribunale di Reggio Calabria n. 1313 del 27.11.2020, disattesa ogni altra istanza, eccezione e deduzione, così provvede;
dichiara improcedibile l’appello
nulla sulle spese;
Reggio Calabria 12 ottobre 2021
Il Presidente estensore
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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