Il criterio fondamentale cui devono ispirarsi i provvedimenti relativi ai figli è rappresentato dall’esclusivo interesse morale e materiale dei figli stessi.
Secondo il costante orientamento della Suprema Corte (tra le tante Cass. n. 25055/2017 e Cass. n. 5883/2018), in tema di separazione personale tra coniugi e di divorzio il criterio fondamentale cui devono ispirarsi i provvedimenti relativi ai figli è rappresentato dall’esclusivo interesse morale e materiale dei figli stessi (previsto in passato dall’articolo 155 c.c. e ora dall’articolo 337 ter c.c.), con la conseguenza che il giudice non è vincolato alle richieste avanzate ed agli accordi intercorsi tra le parti e può quindi pronunciarsi anche ultra petitum, ossia al di là delle richieste delle parti.
Il suddetto fondamentale criterio ispiratore trova applicazione anche nell’ipotesi in cui i figli siano maggiorenni (così nella fattispecie scrutinata da Cass. n. 5883/2018), non essendovi ragione per differenziare la posizione di questi ultimi da quella dei figli minori, ricorrendo in entrambe le ipotesi la stessa esigenza di tutela, connotata, per i figli maggiorenni, dal concorrente ed accertando requisito della mancanza di autosufficienza economica, che è, invece, di per sé nel caso il figlio è minore di età.
Corte di Cassazione, Sezione, Sezione Sesta, Ordinanza n. 19077 del 14 settembre 2020
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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