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Sospensione dell’efficacia esecutiva di una sentenza

L’ordinanza ribadisce il principio per cui è inammissibile la sospensione dell’efficacia esecutiva di una sentenza che si limita a rigettare l’opposizione a decreto ingiuntivo, in quanto quest’ultima ha mera natura dichiarativa e non costituisce titolo esecutivo.

Pubblicato il 05 October 2024 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

LA CORTE D’APPELLO DI TRIESTE SEZIONE FERIALE Riunita in camera di consiglio

nella persona dei Magistrati:

dott.ssa NOME COGNOME Presidente dott. NOME COGNOME Consigliere rel.

dott.ssa NOME COGNOME ha pronunciato la seguente O R D I N A N Z A nella causa iscritta al n.225-1/2024 R.G., tra le parti res.

in Brazzacco di Moruzzo (Ud), INDIRIZZO con il proc. e dom.

l’avv. NOME COGNOME del Foro di Udine, con studio in Udine, INDIRIZZO contro (già con sede in San Donato Milanese, INDIRIZZO in persona del procuratore per atto Notaio di Milano, rep.- racc.51990 – 12255 del 3.12.20, rappresentata e difesa dal proc. e dom.

l’avv. NOME COGNOME del Foro di Venezia, giusta procura alle liti in calce alla comparsa di costituzione con nuovo difensore del 17.10.2022 depositata avanti il Tribunale di Udine R.G. 3387/2021, a scioglimento della riserva assunta all’udienza del 31.7.2024, rilevato e ritenuto che 1. l’appellante già attore opponente in primo grado, ha chiesto sospendersi l’efficacia esecutiva della sentenza appellata (emessa dal Tribunale di Udine il 17.6.2024) che, rigettata l’opposizione, ha confermato il decreto ingiuntivo n. 899/21 dd. 13.8.2021, dell’importo di €.55.028,29, oltre accessori, a titolo di corrispettivo per il consumo di gas naturale, contabilizzato con l’emissione di tre fatture azionate (n. 1315773984 del 11.4.2013, di €.43.803,72, n. 1430598780 del 29.8.2014, di €. 6.979,30 – ingiunta per la minor somma di €.5.903,30 -, e n.1624019453 dd. 21.6.2016, di €. 5.321,27), oltre a condanna alle spese di lite di controparte liquidate in €. 14.103,00 più accessori;

2. a sostegno dell’istanza cautelare, il richiedente ha estesamente argomentato, riportando i motivi di appello, con riguardo al requisito del fumus boni iuris, e, quanto al periculum, ha rimarcato:

di essere una persona fisica, che l’erogazione del gas era avvenuta per una casa di abitazione e che l’importo complessivo portato dal titolo impugnato (tutto sommato oltre 93.000 euro), “rischia di arrecargli pregiudizi tanto gravi quanto irreparabili sotto l’aspetto economico”;

3. con comparsa depositata il 29.7.2024 si è costituita nella presente fase, interloquendo solo in merito all’istanza cautelare, l’appellata (di seguito ), opponendosi all’accoglimento dell’istanza sospensiva e negando la sussistenza dei presupposti di legge;

la resistente ha rilevato che l’appello risultava incentrato solamente sulla prima delle tre bollette azionate ed ha confermato la correttezza della decisione impugnata, avendo controparte eccepito in primo grado, senza però provarlo, il già intervenuto pagamento del credito azionato;

nulla poi di specifico e rilevante era stato dedotto in merito al requisito del periculum;

4. all’udienza del 31.7.2024 il giudice relatore per la sospensiva ha rilevato la questione dell’ammissibilità della sospensione dell’efficacia della sentenza che ha rigettato l’opposizione a decreto ingiuntivo e ha invitato parte appellata a valutare la possibilità di attendere l’esito del giudizio di secondo grado prima di avviare iniziative esecutive.

Le parti hanno dedotto e controdedotto riportandosi ai rispettivi atti, illustrandone in parte i contenuti, senza prendere posizione a verbale sulle questioni rilevate dal giudice relatore, che si è riservato di riferire al Collegio.

ritenuto che 5. l’istanza di sospensione è inammissibile.

Sul punto questa Corte aderisce da tempo al consolidato orientamento che esclude la possibilità di sospendere l’efficacia esecutiva della sentenza che, come nel caso di specie, si sia limitata a rigettare l’opposizione a decreto ingiuntivo, salva l’esistenza di capi di condanna.

E’ noto, infatti, che:

“Qualora sia integralmente respinta l’opposizione avverso un decreto ingiuntivo non esecutivo con sentenza che non pronunci sulla sua esecutività, il titolo fondante l’esecuzione non è quest’ultima, bensì – quanto a sorte capitale, accessori e spese da quello recati – il decreto stesso, la cui esecutorietà è collegata, appunto, alla sentenza, in forza della quale viene sancita indirettamente, con attitudine al giudicato successivo, la piena sussistenza del diritto azionato, nell’esatta misura e negli specifici modi in cui esso è stato posto in azione nel titolo, costituendo, invece, la sentenza titolo esecutivo solo per le eventuali ulteriori voci di condanna in essa contenute. ” (Cass.Sez. 1-, Ordinanza n. 23500 del 26/08/2021 (Rv. 662188 – 01), conf. Cass. Civ. sez.6, sent. 193/2023).

La sentenza reiettiva dell’opposizione, in altri termini, avendo mera natura dichiarativa quanto a statuizione di conferma del decreto ingiuntivo, non assume, per tale aspetto, efficacia provvisoriamente esecutiva, mentre il titolo è costituito, come visto, esclusivamente dal decreto ingiuntivo.

La sentenza appellata sarebbe, invece, sospendibile limitatamente al capo che ha previsto accessori.

Tuttavia l’appellante, nel chiedere la sospensione, ha fatto riferimento ad una cifra di denaro molto maggiore (approssimativamente 93.000 euro) – nella gran parte determinata da capitale ed interessi portati dal decreto opposto-, senza nulla specificare con riferimento alla condanna alle, nettamente inferiori, spese di lite.

Ne consegue che non risulta adeguatamente supportato l’interesse alla sospensiva della sola condanna alle spese, mentre, per il resto, come visto, l’istanza è inammissibile.

p.q.m.

dichiara inammissibile l’istanza di sospensiva proposta da nei confronti della sentenza appellata, emessa dal Tribunale di Udine il 17.6.2024.

Si comunichi.

Trieste, così deciso nella camera di consiglio del 31.7.2024.

Il Consigliere estensore Il Presidente NOME COGNOME NOME COGNOME

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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