LA CORTE D’APPELLO DI LECCE SECONDA
SEZIONE CIVILE riunita in Camera di Consiglio e composta dai seguenti magistrati:
Dott. NOME COGNOME PRESIDENTE Dott.ssa NOME Invitto CONSIGLIERE Dott. NOME COGNOME CONSIGLIERE rel. nel procedimento iscritto al n. 229/2025 R.G., ha pronunciato la seguente
ORDINANZA N._R.G._00000229-1_2025 DEL_01_04_2025 PUBBLICATA_IL_02_04_2025
Esaminata l’istanza di sospensione della sentenza n. 273/2025 emessa dal Tribunale di Brindisi in data 19.2.25, pubblicata in pari data, proposta nell’interesse di ed altri nei confronti di premesso che l’art. 283 c.p.c., ai fini dell’accoglimento dell’istanza di inibitoria, richiede la sussistenza di motivi di impugnazione “manifestamente fondati”, cosi rimarcando la necessità di una valutazione estesa al “merito” della decisione appellata (dovendo l’appello apprezzarsi sulla base di censure dotate, appunto, di assoluta ed immediata fondatezza), oppure, sul piano delle conseguenze dell’esecuzione, il profilarsi di un “pregiudizio grave e irreparabile”, vale a dire difficilmente emendabile, espressamente riferito dalla norma anche “alla possibilità di insolvenza di una delle parti”; rilevato che l’istanza di sospensione concerne il capo della sentenza di 1° grado relativo alla condanna dei convenuti appellanti, nonché del e di al pagamento dell’importo complessivo di euro 60.000, quale risarcimento per l’azione di spoglio e violazione del sepolcro familiare ;
nonché la condanna dei convenuti in solido “al ripristino della nuova intestazione del sepolcro in luogo della sostituita intestazione ;
la condanna dei convenuti in solido “alla tumulazione della salma di , esumata e non riseppelita, e di altre salme eventualmente estromesse dal sepolcro della Famiglia ad opera dei Convenuti tutti, di e del ”;
infine la condanna dei convenuti e del , in solido fra loro, al pagamento delle spese e competenze di lite liquidate in complessivi euro 20.000 per onorari e ad euro 1.000 per spese, oltre accessori;
ritenuto che nella specie appaiono sussistere i presupposti di cui all’art. 283 c.p.c., del periculum, in considerazione sia della natura delle prestazioni di facere ingiunte agli appellanti e sia della entità delle somme oggetto di condanna (nella sentenza impugnata non si rinviene alcuna motivazione in ordine alla determinazione della somma accordata a titolo di risarcimento del danno), tenuto conto altresì della valutazione in termini comparativi delle condizioni economiche e della posizione delle parti; rilevato che in questa fase non occorre statuire in ordine alle spese, in quanto il relativo regolamento va rimesso alla sentenza di merito;
Accoglie l’istanza di cui in premessa e, per l’effetto, sospende l’efficacia esecutiva della sentenza n. 273/2025 emessa dal Tribunale di Brindisi in data 19.2.25, pubblicata in pari data, oggetto di impugnazione.
Manda alla Cancelleria per gli adempimenti di rito.
Cosi deciso in Lecce in data 1.4.2025.
Il Consigliere rel. Il Presidente Dott. NOME COGNOME Dott. NOME COGNOME
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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