Il documento informatico non si identifica più – come una volta – con il suo supporto, ma col dato in esso contenuto. La giurisprudenza penale di legittimità ha ritenuto sussistenti le ipotesi di falsità in certificazioni con riferimento ai dati contenuti in archivi informativi, ed ha addirittura ravvisato, facendo logica applicazione del nuovo concetto di documento, il delitto di bancarotta semplice documentale nel caso di perdita, per comportamento negligente o imprudente, della memoria informatica del computer, contenente le annotazioni delle indicazioni contabili.
Il documento informatico non si identifica più – come una volta – con il suo supporto, ma col dato in esso contenuto.
Si tratta, dunque, di un documento immateriale, che non si incorpora in un oggetto fisico, e che non rappresenta una copia, una riproduzione, una trasposizione virtuale di un documento materiale, ma un documento in sé.
Lo scopo di tale equiparazione è quella di assicurare la certezza e la affidabilità dei dati informatici relativi ai rapporti giuridici.
La giurisprudenza penale di legittimità ha ritenuto sussistenti le ipotesi di falsità in certificazioni con riferimento ai dati contenuti in archivi informativi, ed ha addirittura ravvisato, facendo logica applicazione del nuovo concetto di documento, il delitto di bancarotta semplice documentale nel caso di perdita, per comportamento negligente o imprudente, della memoria informatica del computer, contenente le annotazioni delle indicazioni contabili.
Cassazione Penale, Sezione Quinta, Sentenza n. 8442, udienza del 4 dicembre 2013 – depositata il 21 febbraio 2014
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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