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Autocalunnia: reato ex art. 369 Codice Penale

Definibile quale reato di pericolo, si configura qualora, chiunque, mediante dichiarazioni, anche con se scritto anonimo o sotto falso nome, effettuate innanzi ad Autorità giudiziaria, oppure mediante esplicita confessione, incolpa se stesso di un reato che egli sa non avvenuto oppure di un reato commesso da altri. La legge penale ex art. 369, prevede, nel […]

Pubblicato il 16 October 2007 in Diritto Penale

Definibile quale reato di pericolo, si configura qualora, chiunque, mediante dichiarazioni, anche con se scritto anonimo o sotto falso nome, effettuate innanzi ad Autorità giudiziaria, oppure mediante esplicita confessione, incolpa se stesso di un reato che egli sa non avvenuto oppure di un reato commesso da altri. La legge penale ex art. 369, prevede, nel caso, una punizione con la reclusione da un anno a tre anni. Suo elemento soggettivo: falsa incriminazione di se stesso, nonché improprio accollo di responsabilità di un fatto costituente reato attribuibile ad altri, ipotesi di cd: favoreggiamento, o addirittura inesistente. Essendo un reato istantaneo, che si perfezione al momento dell’autoaccusa, autorevole dottrina, ritiene che una eventuale e successiva ritrattazione, non esclude la configurabilità del delitto in specie; vale, tuttavia, quale scriminante, l’accertato ed effettivo, stato di necessità. Autorità competente al giudizio del reato di autocalunnia è il Tribunale Penale in composizione monocratica; è procedibile d’ufficio e non è consentito né l’arresto né il fermo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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