Il principio di irretroattività della legge penale è consacrato in una serie di norme, prime fra tutte, si annovera l’11 delle pre-leggi il quale sancisce che “la legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo”;tale riconoscimento è elevato anche a principio di rango costituzionale, infatti ; l’art. 25 Cost.comma 2 :recita “nessuno […]
Il principio di irretroattività della legge penale è consacrato in una serie di norme, prime fra tutte, si annovera l’11 delle pre-leggi il quale sancisce che “la legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo”;tale riconoscimento è elevato anche a principio di rango costituzionale, infatti ; l’art. 25 Cost.comma 2 :recita “nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso”. es Tizio nel 2000 commette un fatto che oggi la legislazione prevede come reato, ma al momento della commissione non era considerabile come tale; Tizio non può essere punito. Ciò è raccordato con il principio “nullum crimen, sine lege” Con riferimento al Codice Penale, il principio trova allocazione nell’art. 2 comma – successioni delle leggi penali-. Analizziamo in dettaglio l’art. 2 c.p. -comma 1 “nessuno può essere punito per un fatto che, secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva reato”. Si nota nel caso il collegamento conl’art 25 comma 2 della Carta Costituzionale; -comma 2: “nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali”. E’ questo il cd “abolitio criminis”; -comma 3 “se la legge del tempo, in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile” (ex art 648 c.p.p; ) -comma 4 dispone che “se si tratta di leggi eccezionali o temporanee, non si applicano le disposizioni dei capoversi precedenti”. In tali casi trova applicazione il principio del “tempus regit actum”, e quindi si applica la disposizione esistente al tempo in cui è stato commesso il fatto attraverso violazioni che altrimenti rimarrebbero, impunite per effetto del cd “favor rei” (favore riconosciuto al reo)
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.