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Codice Civile
Codice Penale

Diritto Penale

Illecita accumulazione patrimoniale

Detta in altri termini, la presunzione relativa di illecita accumulazione patrimoniale, prevista nella speciale ipotesi di confisca di cui al L. n. 356 del 7 agosto 1992, articolo 12-sexies, non opera nel caso in cui il cespite sequestrato sia formalmente intestato ad un terzo ma si assume si trovi nella effettiva titolarità della persona condannata per uno dei reati indicati nella disposizione menzionata.

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Patteggiamento, l'intesa non implica immodificabilità

La non modificabilità unilaterale e la non revocabilità, una volta raggiunta l’intesa, del consenso già espresso non implicano, tuttavia, l’immodificabilità dell’accordo, che resta, comunque, nella disponibilità delle parti sino alla ratifica da parte del giudice ed alla pronuncia della sentenza. E’ chiaro, tuttavia, che la modifica della volontà deve essere bilaterale affinché al patto precedentemente concluso, si sostituisca il nuovo accordo, posto che, perfezionato il primo, solo un nuovo incontro delle volontà consente di farne decadere gli effetti per sostituirli con quelli successivamente voluti, da presentare al giudice per la ratifica.

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Fatture per operazioni inesistenti, beni confiscabili

Con sentenza del 25 giugno 2020, la Corte d’appello di Bologna confermava la sentenza del Gup del Tribunale di Reggio Emilia del 7 marzo 2019, con la quale l’imputato, all’esito di giudizio abbreviato, era stato condannato alla pena di anni due di reclusione e alle sanzioni accessorie di cui al Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 12, con confisca diretta ovvero, in caso di impossibilità di esecuzione, per equivalente per un importo pari a Euro 197. Quanto, invece, al reato di cui al Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 10, lo stesso è stato considerato dai giudici di merito come sostanzialmente strumentale rispetto all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, senza che possa essere identificato per lo stesso un autonomo profitto confiscabile.

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Infortuni sul lavoro, cautele volte a governare anche il rischio

Infortuni sul lavoro, assenza delle cautele volte a governare il rischio di imprudente esecuzione dei compiti assegnati ai lavoratori. Nel caso esaminato dalla Corte, gli operai erano stati incaricati di accertare le cause del malfunzionamento di un contatore e le dichiarazioni testimoniali acquisite nel corso del processo non provavano che tale accertamento dovesse limitarsi a utilizzare un tester per controllare se quel contatore era alimentato dalla corrente elettrica.

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Investitore ragionevole, decisioni di investimento

Il reato di manipolazione del mercato, previsto dall’articolo 185 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, ha quale obiettivo quello di tutelare l’integrità del mercato finanziario e conseguentemente gli investitori dal c. d. market abuse, ovvero quelle condotte manipolative in grado di alterare la regolare formazione del prezzo degli strumenti finanziari, così da garantire al mercato quella trasparenza ed efficienza indispensabile per il suo corretto funzionamento. La verifica dell’integrazione del reato ben può essere condotta attraverso un giudizio controfattuale, che permetta di stabilire se una diversa condotta degli imputati avrebbe comportato un differente atteggiarsi del prezzo del titolo (Sez.

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Ispettorato del Lavoro, richieste di informazioni

Non integra il reato di omessa risposta alle richieste di informazioni dell’ispettorato del lavoro previsto dalla L. 22 luglio 1961, n. 628, articolo 4, la condotta omissiva del datore di lavoro al quale sia stata genericamente richiesta la trasmissione della “documentazione di lavoro”, in quanto è penalmente sanzionata solo la mancata risposta a richieste di informazioni specifiche e strumentali rispetto ai compiti di vigilanza e di controllo dell’ispettorato medesimo (Sez.

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Omessa dichiarazione dei redditi, fallimento

La Suprema Corte, del resto, aveva già affermato che “Spetta al fallito presentare la dichiarazione dei redditi per i periodi i imposta anteriori al fallimento, mentre il curatore deve presentare quelle successive alla dichiarazione di fallimento, comprese quelle relative al periodo di imposta compreso tra l’inizio del periodo di imposta e la dichiarazione di fallimento” (Sez. 1995, n. 299, Bruno, m. 203692), specificando, in motivazione, che “in materia di fallimento, la soggettività passiva nel rapporto tributario permane nei confronti del fallito, il quale dopo la dichiarazione di fallimento perde solo la disponibilità dei suoi beni nonché la capacità processuale e quella di amministrare il suo patrimonio.

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Infortuni sul lavoro, committente, posizione di garanzia

Quanto ai profili formali dell’assunzione della qualifica di datore di lavoro, in materia di infortuni sul lavoro, gli obblighi di prevenzione in capo al committente le opere non si esauriscono negli accordi contrattuali assunti con l’appaltatore, posto che la normativa vigente impone ai datori di lavoro di cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto. Va anche ribadito, che il committente è titolare di una autonoma posizione di garanzia e può essere chiamato a rispondere dell’infortunio subito dal lavoratore qualora l’evento si colleghi causalmente ad una sua colpevole omissione, specie nel caso in cui la mancata adozione o l’inadeguatezza delle misure precauzionali sia immediatamente percepibile senza particolari indagini (cfr.

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Accesso abusivo a sistema informatico, ragioni estranee

Nel caso esaminato dalla Corte, è stato accertato che l’imputato, abusando della password e della matricola meccanografica a lui assegnate in qualità di militare della Guardia di Finanza, accedeva alle banche dati della Guardia di Finanza (Anagrafe Tributaria, ACI), ma senza alcuna autorizzazione, e senza che ricorresse alcuna ragione di servizio, in quanto, non essendo egli assegnato a funzioni operative, non era legittimato ad accedere ad alcuna banca dati. Invero, la sentenza Savarese ha affermato la rilevanza penale della condotta abusiva ai casi di sviamento del potere, in cui l’accesso avvenga ad opera di chi, pur abilitato e pur non violando le prescrizioni formali, si introduca nel sistema informatico per ragioni estranee a quelle per le quali gli è attribuita la facoltà.

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Coordinatore per la sicurezza, esecuzione dei lavori

Il Gup del Tribunale di Matera, in esito a giudizio celebrato nelle forme del rito abbreviato, condannava l’imputato alla pena ritenuta di giustizia avendolo ritenuto responsabile del reato di cui al Decreto Legislativo n. 81 del 2008, articolo 158, comma 2, lettera a), in relazione all’articolo 92, comma 1, lettera a) medesimo D. Lgs. , Invece il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori avrebbe dovuto compiere anche un’opera di controllo dell’effettivo rispetto di tali prescrizioni, disponendo, nel caso in cui il rispetto di esse non fosse stato assicurato, la sospensione dei lavori.

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Mobbing, mirata reiterazione di plurimi atteggiamenti

L’elaborazione giurisprudenziale giuslavoristica in tema di tutela delle condizioni di lavoro ha delineato i tratti caratterizzanti il mobbing lavorativo, che si configura ove ricorra l’elemento obiettivo, integrato da una pluralità di comportamenti vessatori del datore di lavoro, e quello soggettivo dell’intendimento persecutorio del datore medesimo (Ex multis Sez. 5, n. 7899 del 14/01/2019), che condividono il medesimo nucleo essenziale, rappresentato dallo stato di prostrazione psicologica della vittima delle condotte persecutorie (Sez.

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Fallimento, bancarotta semplice

Nel reato di bancarotta semplice per mancata tempestiva richiesta di fallimento, di cui alla L. Fall. , 5 del 10 dicembre 1999), essendo palese, nel caso di esaminato, e quindi conclamata, la irreversibilità della decozione, rispetto alla quale peraltro la richiesta di concordato che non approdava ad un esito positivo non costituì evidentemente un rimedio.

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Bancarotta fraudolenta per distrazione

La Corte di Cassazione, pur dando atto dell’esistenza di un indirizzo contrario, ritiene di aderire all’orientamento giurisprudenziale secondo cui l’amministratore (o il liquidatore) che sia anche creditore nei confronti della società, laddove si appropri di somme per crediti vantati nei confronti della stessa fallita, commette il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione e non preferenziale. Atteso il preoccupante contesto di riferimento, dunque, il pagamento di pretesi e peraltro assai genericamente prospettati compensi all’amministratore unico, assume all’evidenza un significato diverso e più grave rispetto alla mera volontà di privilegiare un creditore in posizione paritaria rispetto a tutti gli altri (Sez.

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Abnormità della condotta del lavoratore, responsabilità

L’abnormità della condotta del lavoratore tale da escludere la responsabilità del datore di lavoro non coincide con la mera imprudenza o disattenzione nello svolgimento delle lavorazioni, ma postula che il comportamento si svolga al di fuori dell’ambito delle mansioni assegnate ovvero che, pur collocandosi nell’alveo di esse, risulti radicalmente avulso da un’avventatezza prevedibile – e dunque evitabile – nelle operazioni.

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Reati tributari, impossibilità a reperire risorse

Reati tributari, improvvisa crisi di liquidità, impossibilità ad assolvere il debito erariale, cause indipendenti dalla volontà.

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Bancarotta, restituzioni ai soci delle anticipazioni

In tema di bancarotta, qualora il socio creditore si identifichi con lo stesso amministratore della società, la condotta di quest’ultimo, volta alla restituzione, in periodo di dissesto, di finanziamenti in precedenza concessi, integra il reato di bancarotta per distrazione e non quello di bancarotta preferenziale.

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Indennità per malattia o maternità o assegni familiari

268915; n. 51845 del 2014 non mas) di per sé indebita delle erogazioni, senza che vengano in rilievo particolari destinazioni funzionali. Nel caso esaminato, il datore di lavoro, mediante la fittizia esposizione di somme corrisposte al lavoratore a titolo di indennità per maternità ha ottenuto dall’I. N. P. S. il conguaglio di tali somme, in realtà non corrisposte, con quelle da lui dovute all’istituto previdenziale a titolo di contributi previdenziali e assistenziali, così percependo indebitamente dallo stesso istituto le corrispondenti erogazioni.

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Somme di denaro oggetto di sequestro preventivo

Le somme di denaro oggetto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca non possono essere sostituite con beni immobili. Si tratterebbe di un vincolo preordinato ad una confisca per equivalente del profitto che la legge non prevede in capo al soggetto che si è avvantaggiato del reato, essendo la stessa prevista e solo in caso di impossibilità della confisca del profitto del reato – nei riguardi dell’autore dello stesso.

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Videoconferenza, utilizzo di espressioni offensive

Videoconferenza, utilizzo di espressioni offensive, elemento distintivo tra ingiuria e diffamazione Con sentenza emessa il 28. Nel caso esaminato dalla Corte, il destinatario dei messaggi era solo la persona offesa e la video chat aveva carattere temporaneo, sicché non verrebbe in rilievo il precedente Cassazione Penale sez.

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Dati informatici, sottrazione da un computer aziendale

La questione che la Corte è stata chiamata ad affrontare concerne la possibilità di qualificare i dati informatici, in particolare singoli files, come cose mobili, ai sensi delle disposizioni della legge penale e, specificamente, in relazione alla possibilità di costituire oggetto di condotte di appropriazione indebita. Alla stregua delle considerazioni che precedono, i dati informatici (files) sono qualificabili cose mobili ai sensi della legge penale e, pertanto, costituisce condotta di appropriazione indebita la sottrazione da un personal computer aziendale, affidato per motivi di lavoro, dei dati informatici ivi collocati, provvedendo successivamente alla cancellazione dei medesimi dati e alla restituzione del computer “formattato”.

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