fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Diritto Penale

Patteggiamento, prova, accertamento tributario

444 c. p. p. (cosiddetto patteggiamento) costituisce indiscutibile elemento di prova per il giudice di merito il quale, ove intenda disconoscere tale efficacia probatoria, ha il dovere di spiegare le ragioni per cui l’imputato avrebbe ammesso una sua insussistente responsabilità, ed il giudice penale abbia prestato fede a tale ammissione.

Continua »
Agenzia delle Entrate, persona offesa

Solo l’Amministrazione finanziaria, ma anche l’Agenzia delle Entrate è persona offesa nei reati previsti dal d. lgs. n. 74 del 2000, in quanto ente al quale è stata affidata la tutela dell’interesse al corretto adempimento dell’obbligazione tributaria e che può utilizzare molteplici strumenti, non esclusi quelli di carattere penale, per rimuovere gli ostacoli al perseguimento dell’interesse affidatogli per legge.

Continua »
Risorse finanziarie acquisite da Agenzia delle Entrate

Alla Agenzia delle Entrate viene riconosciuta una particolare legittimazione, anche ai sensi della seconda parte del comma 2 dell’art.

Continua »
Agenzia delle Entrate, legittimata a costituirsi parte civile

56 individua quelle che sono le funzioni statali, ma tra queste non vi è alcun potere degli organi statali centrali di emettere atti che condizionino la validità o l’esecuzione delle determinazioni dell’Agenzia delle Entrate circa la concreta strategia difensiva adottata.

Continua »
Agenzia delle Entrate, gestione del contenzioso

La gestione del contenzioso nelle fasi di merito viene assunta in via esclusiva dall’Agenzia delle Entrate, la quale esercita tutti i poteri processuali relativi all’attività impositiva e di riscossione secondo la propria competenza, potendo giungere a disporre del diritto sostanziale fatto valere in giudizio e del rapporto processuale, per esempio attraverso atti di autotutela. Neppure trova applicazione, nel caso di costituzione di parte civile dell’Agenzia delle Entrate, la legge 3 gennaio 1991, n. 3, art.

Continua »
Legittimazione ad causam della Agenzia delle Entrate

A seguito della istituzione della Agenzia delle Entrate, costituita con d. lgs.

Continua »
Estinzione degli effetti penali, recidiva

in conseguenza dell’esito positivo dell’affidamento in prova al servizio sociale, comporta che della relativa condanna non possa tenersi conto agli effetti della recidiva.

Continua »
Delitto di violenza sessuale di gruppo

L’unica interpretazione compatibile con i principi fissati dalla sentenza n. 265 del 2010 della Corte Costituzionale è quella che estende la possibilità per il giudice di applicare misure diverse dalla custodia carceraria anche agli indagati sottoposti a misura cautelare per il delitto di violenza sessuale di gruppo previsto dall’art.

Continua »
Causa estintiva del reato, proscioglimento nel merito

In presenza di una causa estintiva del reato, il proscioglimento nel merito va privilegiato sia in presenza di prova dell’innocenza dell’imputato, che nel caso in cui manchi del tutto la prova della colpevolezza e, quindi, non soltanto quando dagli atti risulti la prova positiva dell’innocenza dell’imputato, ma anche in difetto della prova della colpevolezza a suo carico.

Continua »
Rinuncia alla prescrizione già dichiarata con sentenza

E’ ammissibile la rinuncia alla prescrizione del reato quando questa sia stata già dichiarata con sentenza se l’imputato non sia stato in grado, senza sua colpa, di avere notizia del processo a suo carico, cosicché il primo momento utile per la manifestazione di volontà coincida con quello dell’impugnazione.

Continua »
La rinuncia alla prescrizione costituisce un diritto personalissimo

La rinuncia alla prescrizione costituisce un diritto personalissimo dell’imputato che è a lui personalmente ed esclusivamente riservato, e presuppone una dichiarazione di volontà espressa e specifica che non ammette equipollenti.

Continua »
Rinuncia alla prescrizione, dichiarazione

La dichiarazione di rinuncia alla prescrizione va effettuata dall’imputato dopo che i termini massimi sono maturati ma prima della sentenza che conclude il giudizio in corso, in modo tale che il giudice, ormai esclusa per espressa volontà dell’imputato l’applicazione della prima parte dell’articolo 129 c. p. p. , possa pronunciarsi liberamente sul merito della contestazione con affermazione di assoluzione o di condanna dell’imputato stesso. Una volta dichiarato estinto il reato per prescrizione, invece, non può ammettersi che nei successivi gradi di giudizio l’imputato manifesti per la prima volta la propria rinuncia alla prescrizione che, in presenza del principio del divieto di reformatio in peius, altererebbe la pienezza della valutazione del giudice e la parità tra le parti processuali.

Continua »
Causa estintiva della prescrizione, rinuncia nei gradi successivi

La giurisprudenza ha escluso che la causa estintiva della prescrizione, se dichiarata con sentenza, possa essere oggetto di rinuncia nei gradi successivi, precisando che, ove ciò avvenisse, si incorrerebbe nella violazione del divieto di reformatio in peius.

Continua »
Appropriazione indebita, somme trattenute dal datore di lavoro

Può essere ritenuto responsabile di appropriazione indebita colui che, avendo ricevuto una somma di denaro o altro bene fungibile per eseguire o in esecuzione di un impiego vincolato, se l’appropri dandogli destinazione diversa e incompatibile con quella dovuta.

Continua »
Inadempimento del datore di lavoro, appropriazione indebita

La regola della acquisizione per confusione del denaro e delle cose fungibili nel patrimonio di colui che le riceve non opera ai fini della nozione di altruità accolta nell’art.

Continua »
Principio di non colpevolezza, elementi di valutazione sulla personalità dell'accusato

Il principio di non colpevolezza di cui all’art. 27, secondo comma, Costituzione, vieta di assumere appunto la colpevolezza a base di qualsivoglia provvedimento, fino a quando essa non sia stata definitivamente accertata, ma non vieta affatto di trarre elementi di valutazione sulla personalità dell’accusato dal fatto obbiettivo della pendenza, a suo carico, di altri procedimenti […]

Continua »
Maltrattamenti in famiglia, il reato non può essere scriminato

A prescindere dalla minore età della vittima, il reato previsto dall’art.

Continua »
Reato di maltrattamenti di cui all'art. 572 c.p.

In tale quadro, poco conta la soglia di sensibilità del minore vittima, la quale, non solo per il grado di sviluppo psico-fisico della persona offesa, ma, sopratutto, perché essa, oggettivamente disafferenziata dai contesti di riferimento, di necessità, non può disporre di standard di peso della negativa e deteriore realtà in cui è costretta a vivere. Cassazione Penale, Sezione Sesta, Sentenza n. 36503 del 23 settembre 2011 – depositata il 10 ottobre 2011

Continua »
Accesso abusivo ai sistemi informatici, art. 615 ter c.p.

615 ter c. p. non solo chi si introduca abusivamente nel sistema informatico protetto, ma anche chi si trattenga al suo interno, contro la volontà espressa o tacita di chi abbia diritto di escluderlo, per finalità diverse da quella per le quali l’abilitazione era stata concessa. Ciò ha legittimato la sentenza Zara ad affermare che l’analogia con la fattispecie della violazione di domicilio deve indurre a concludere che integri la fattispecie criminosa – 615 ter c. p. – anche chi, autorizzato all’accesso per una determinata finalità, utilizzi il titolo di legittimazione per una finalità diversa e, quindi, non rispetti le condizioni alle quali era subordinato l’accesso.

Continua »
Falso implicito, attestazioni contenute nell'atto

La giurisprudenza della Suprema Corte ha ritenuto possibile il c. d. falso implicito, secondo il quale il falso ideologico può investire le attestazioni anche implicite contenute nell’atto.

Continua »