Le notizie diffuse dalle agenzie d’informazione mediante comunicati o dispacci sono evidentemente destinate alla pubblicazione e rientrano perciò nella nozione di stampa di cui all’art. 595 c. p. , giacché è principio consolidato che deve considerarsi tale ogni mezzo che consenta la diffusione della comunicazione a numerose persone indeterminate.
Le notizie diffuse dalle agenzie di informazione mediante comunicati o dispacci sono evidentemente destinate alla pubblicazione e rientrano perciò nella nozione di stampa di cui all’art. 1 della legge n. 47 del 1948.
Né, a ritenere il contrario, esisterebbe ragione dell’esplicito riferimento alle pubblicazioni di siffatte agenzie nell’art. 2 della medesima legge.
D’altro canto, quale che sia il mezzo con il quale risultino in concreto lanciati (fax, telescrivente, internet o intranet ad accesso relativamente limitato), ove provengano da agenzia di stampa operante a livello nazionale, i comunicati di cui si discute andrebbero comunque considerati mezzo di pubblicità ai sensi del terzo comma dell’art. 595 c.p., giacché è principio consolidato che deve considerarsi tale ogni mezzo che consenta la diffusione della comunicazione a numerose persone indeterminate.
Cassazione Penale, Quinta Sezione, Sentenza n. 38932 del 17 ottobre 2006 – depositata il 24 novembre 2006
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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