Occultamento o distruzione delle scritture contabili, accertamento della condotta contestata Il reato di cui all’art. Motivo per cui, la sentenza impugnata veniva annullata per consentire, ad altra Sezione della Corte di Appello di Roma, un’attenta valutazione della sussistenza dei presupposti del reato contestato.
Il reato di cui all’art. 10, D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74 presuppone l’istituzione della documentazione contabile e la produzione di un reddito.
Ne deriva, pertanto, la necessità del relativo specifico accertamento, anche per distinguere la fattispecie penale rispetto alla condotta di omessa tenuta delle scritture contabili, sanzionata amministrativamente dall’art. 9, comma 1, del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471.
Nel caso sottoposto all’esame della Suprema Corte, il Giudice di primo grado aveva omesso di accertare la condotta contestata e si era limitato ad osservare che l’occultamento si poteva realizzare con qualsiasi modalità e quindi anche con il nascondimento e con il rifiuto dell’esibizione.
Nonostante lo specifico motivo d’appello, la Corte territoriale non individuava le circostanze da cui desumere l’istituzione delle scritture contabili e la successiva distruzione o occultamento.
Motivo per cui, la sentenza impugnata veniva annullata per consentire, ad altra Sezione della Corte di Appello di Roma, un’attenta valutazione della sussistenza dei presupposti del reato contestato.
Cassazione Penale, Sezione Terza, Sentenza n. 7646 del 16 gennaio 2019, deposito 20 febbraio 2019
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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