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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Penale

Dati informatici, sottrazione da un computer aziendale

La questione che la Corte è stata chiamata ad affrontare concerne la possibilità di qualificare i dati informatici, in particolare singoli files, come cose mobili, ai sensi delle disposizioni della legge penale e, specificamente, in relazione alla possibilità di costituire oggetto di condotte di appropriazione indebita. Alla stregua delle considerazioni che precedono, i dati informatici (files) sono qualificabili cose mobili ai sensi della legge penale e, pertanto, costituisce condotta di appropriazione indebita la sottrazione da un personal computer aziendale, affidato per motivi di lavoro, dei dati informatici ivi collocati, provvedendo successivamente alla cancellazione dei medesimi dati e alla restituzione del computer “formattato”.

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Preliminare di compravendita, dichiarazione, inganno

Dichiarazione nel preliminare di compravendita che l’immobile è libero da ipoteche e vincoli, traendo in inganno il soggetto passivo. Nella truffa contrattuale, l’elemento che imprime al fatto della inadempienza il carattere di reato è costituito dal dolo iniziale, quello cioè che, influendo sulla volontà negoziale di uno dei contraenti (falsandone, quindi, il processo volitivo avendolo determinato alla stipulazione del negozio in virtù dell’errore in lui generato mediante artifici o raggiri) rivela nel contratto la sua intima natura di finalità ingannatoria: Cass.

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Raccolta delle giocate, omesso versamento

I concessionari affidano la gestione telematica del gioco, nonché la riscossione degli introiti, a soggetti, enti o società, con cui stipulano contratti di subconcessione, creando una rete di gestori o esercenti, che fanno parte della propria “subfiliera”. Il denaro che si riscuote è fin da subito di spettanza della Pubblica Amministrazione, posto che il concessionario contabilizza il prelievo erariale unico ed esegue il versamento con le modalità definite dall’Amministrazione dei Monopoli.

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Prevenzione infortuni, obblighi datore di lavoro

Prevenzione degli infortuni, gli obblighi a carico del datore di lavoro gravano indistintamente su tutti i componenti del consiglio di amministrazione Nelle società di capitali, gli obblighi inerenti alla prevenzione degli infortuni posti dalla legge a carico del datore di lavoro gravano indistintamente su tutti i componenti del consiglio di amministrazione, salvo il caso di delega, validamente conferita, della posizione di garanzia (Sez. Sotto altro profilo, che le funzioni di vigilanza non fossero state esercitate in concreto è al contempo ragione dell’addebito – perché proprio l’omissione dei doveri tipici del datore di lavoro aveva permesso l’ingenerarsi della scorretta prassi lavorativa – e circostanza irrilevante – ove si faccia riferimento ai compiti di vigilanza del preposto, la cui violazione si somma a quella datoriale e non la elide.

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Controllo a distanza dei lavoratori, videosorveglianza

Controllo a distanza dei lavoratori, non ha alcuna rilevanza il consenso scritto o orale concesso dai singoli lavoratori. Il precetto contenuto nell’articolo 4, comma 1, dello Statuto dei lavoratori inibisce, in assenza dello svolgimento delle preordinate intese con le rappresentanze dei lavoratori ovvero in assenza della autorizzazione rilasciata dall’Ispettorato del lavoro, la installazione degli strumenti di videosorveglianza a distanza.

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Imputato assolto, responsabile fiscalmente

L’imputato assolto in sede penale, anche con formula piena, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste, può essere ritenuto responsabile fiscalmente

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Indebita compensazione di crediti, modello F24

La condotta del reato di cui al Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 10 quater, si caratterizza per il mancato versamento di somme dovute utilizzando in compensazione, ai sensi del Decreto Legislativo n. 241 del 1997, articolo 17, crediti non spettanti o inesistenti. Il delitto di indebita compensazione si consuma, di conseguenza, al momento della presentazione dell’ultimo modello F24 relativo all’anno interessato e non in quello della successiva dichiarazione dei redditi, in quanto, con l’utilizzo del modello indicato, si perfeziona la condotta decettiva del contribuente, realizzandosi il mancato versamento per effetto dell’indebita compensazione di crediti in realta’ non spettanti in base alla normativa fiscale (cosi’ Sez.

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Reati tributari, possibilità di accedere al patteggiamento

Il patteggiamento non è condizionato all’avvenuto tempestivo pagamento delle somme dovute dall’imputato all’Erario a titolo di imposta ed accessori

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Controllo della vita sociale e intima del coniuge

Comportamenti di controllo della vita sociale e intima del coniuge (controlli telefonici e video per verificare dove si trovi), reato di maltrattamenti.

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La responsabilità del liquidatore nei reati fallimentari

La responsabilità del liquidatore nei reati fallimentari trova il suo fondamento nella violazione degli obblighi in cui si specifica la posizione di garanzia, circoscritta dal mandato liquidatorio cui è finalizzata la fase societaria. Nondimeno, ove la vendita sia eseguita con modalità tali da configurarsi quale operazione priva ex ante di qualsivoglia grado di ragionevolezza rispetto al raggiungimento dello scopo liquidatorio, la dismissione del patrimonio viene ad iscriversi a pieno titolo nel novero delle condotte che generano la responsabilità del liquidatore.

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Attività professionale, associazione per delinquere

In tema di associazione per delinquere, anche la normale attività professionale (di regola quella del commercialista, ma anche quella di avvocato, peraltro esperto nella materia), qualora realizzata, pur nella sua formale aderenza ai canoni della professione, con il conclamato scopo di concorrere alla realizzazione di un’associazione per delinquere, configura condotta penalmente rilevante per la sussistenza dell’art. 416 c. p. , trattandosi di reato che per la sua realizzazione comporta una condotta a forma libera sottoposta alle sole condizioni che l’agente intenda aderire all’accordo associativo e che il suo comportamento sia, anche se parzialmente, funzionale alla realizzazione del progetto criminoso perseguito dai consociati.

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Dichiarazione infedele, dichiarazione annuale

Il delitto di dichiarazione infedele integra un reato istantaneo, poiché, si intende perfezionato con la presentazione della dichiarazione annuale infedele, non rilevando ai fini della consumazione la circostanza dell’eventuale presentazione integrativa, poiché il dies a quo ai fini del calcolo del termine di prescrizione del reato dovrà intendersi decorrente dalla data della presentazione della prima dichiarazione. 47 c. p. , attesa la pacifica irrilevanza della dichiarazione integrativa ai fini della sanatoria di quanto falsamente dichiarato con la dichiarazione originaria, come del resto consegue dalla lettura del disposto dell’art.

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La fattispecie incriminatrice di traffico di influenze illecite

Il legislatore ha riscritto la formulazione del delitto di traffico di influenze illecite previsto dall’art. 346 bis c. p. (non prevista nella pregressa ipotesi di millantato credito, nell’ambito della quale questi assumeva anzi la veste di danneggiato dal reato) e la non perfetta coincidenza fra le figure verso le quali la millanteria poteva essere espletata (atteso che l’abrogato art.

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Spy software, intercettazione comunicazioni telefoniche

Spy software, categoria degli apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti diretti all’intercettazione o all’impedimento di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone. Ne deriva che non è possibile dubitare dell’inclusione dei programmi informatici denominati spy software nella categoria degli apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti diretti all’intercettazione o all’impedimento di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone, di cui all’art.

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Occultamento o distruzione delle scritture contabili

Occultamento o distruzione delle scritture contabili, accertamento della condotta contestata Il reato di cui all’art. Motivo per cui, la sentenza impugnata veniva annullata per consentire, ad altra Sezione della Corte di Appello di Roma, un’attenta valutazione della sussistenza dei presupposti del reato contestato.

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Rimessione in pristino e demolizione

42/2004 stabilisce che con la sentenza di condanna per il reato paesaggistico viene ordinata la rimessione in pristino, mentre l’art. 3, n. 51010/13, secondo cui in tema di tutela del paesaggio, l’ordine di rimessione in pristino dello stato dei luoghi a spese del condannato, previsto dall’art.

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Particolare tenuità del fatto, denunzie e precedenti

Il comportamento è abituale quando l’autore ha commesso, anche successivamente, più reati della stessa indole, oltre quello oggetto del procedimento. La pluralità di reati può concretarsi non solo in presenza di condanne irrevocabili, ma anche nel caso in cui gli illeciti si trovino al cospetto del giudice che, dunque, è in grado di valutarne l’esistenza.

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Sequestro preventivo, ente e persone giuridiche

Il sequestro impeditivo ha una finalità che la misura interdittiva non ha, ossia impedire l’utilizzo di singoli beni ed evitare, sottraendoli alla disponibilità dell’ente, che possano continuare – nonostante la misura interdittiva – quantomeno ad agevolare la commissione di altri reati con conseguente pericolo per la collettività. Individuato l’autonomo raggio d’azione del sequestro impeditivo rispetto alle misure interdittive, resta, però, da capire in base a quale argomento il suddetto sequestro possa essere veicolato nell’ambito della normativa di cui al d. lgs.

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Bancarotta fraudolenta, collegio sindacale, responsabilità

Bancarotta fraudolenta, non è corretto affermare che il collegio sindacale delle società a responsabilità limitata sia sprovvisto del potere di segnalazione previsto dall’art. La norma non può che valere anche laddove l’istituzione del collegio sindacale sia facoltativo e questo sia – in concreto – previsto dallo statuto, trattandosi di permettere il dispiegamento di una funzione ritenuta necessaria dal legislatore o dai soci.

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Falsità commessa su assegno bancario non trasferibile

La falsità commessa su un assegno bancario munito della clausola di non trasferibilità configura la fattispecie di cui all’art. 491 c. p. anche la mera circolazione intra-bancaria del titolo, unica forma di transito legale ipotizzabile per gli assegni non trasferibili.

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