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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Penale

Omessa corresponsione assegno divorzile

Il reato di omessa corresponsione dell’assegno divorzile è procedibile d’ufficio e non a querela della persona offesa, in quanto il rinvio contenuto nell’art.

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Appello sentenza del GUP all’esito di giudizio abbreviato

525 c. p. p. , comma 2, con riferimento al dibattimento ed alla sentenza, è espressione di un principio generale estensibile anche ai provvedimenti adottati all’esito della procedura di camera di consiglio ai sensi dell’art.

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Estorsione ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni

Di conseguenza, deve affermarsi che l’intensità e/o la gravità della violenza o della minaccia non è un elemento del fatto idoneo ad influire sulla qualificazione giuridica del reato (esercizio arbitrario delle proprie ragioni – estorsione), atteso che, ove la minaccia o la violenza siano commesse con le armi, il reato diventa aggravato ex artt. Pertanto, ove la violenza e/o la minaccia, anche se particolarmente intense o gravi, siano effettuate al solo fine di esercitare un preteso diritto, pur potendo l’agente ricorrere al giudice, non è mai configurabile il diverso delitto di estorsione che ha presupposti giuridici completamente diversi.

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Pensione di pertinenza di soggetto deceduto

L’indebita percezione di ratei della pensione di pertinenza di soggetto, ormai deceduto, conseguita dal cointestatario del medesimo conto corrente che omette di comunicare all’Ente previdenziale il decesso del pensionato integra l’ipotesi criminosa dell’art.

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Deposito di atti di indagine, allegazione da parte del P.M.

Cassazione Penale, Sezione Quinta, Sentenza n. 49516 del 24 ottobre 2013 – depositata il 9 dicembre 2013

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Sostituzione della pena con il lavoro di pubblica utilità

Riguardo alla possibilità di procedere alla sostituzione della pena detentiva e pecuniaria con il lavoro di pubblica utilità ex art.

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Sequestro penale su beni gravati da garanzia reale

Il sequestro penale può essere disposto anche su beni gravati da garanzia reale non essendovi alcuna incompatibilità giuridica fra il sequestro e la successiva confisca e il diritto di garanzia reale spettante al terzo.

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Socio occulto, reato di trasferimento fraudolento di valori

La fattispecie in esame è realizzata anche quando un soggetto acquisti la qualità di socio occulto di una società preesistente, partecipando alla gestione degli utili della relativa attività imprenditoriale. Tale necessario componente della condotta, del resto, è coerente con la finalità della fattispecie incriminatrice, che è quella di reprimere fittizie intestazioni che siano di ostacolo ad accertare la reale disponibilità di denaro, beni o altre utilità, ai fini dell’applicazione di misure di prevenzione o in materia di contrabbando ,ovvero agevolino la commissione dei reati di cui agli art.

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Riciclaggio di carte di credito provenienti da delitto

Nel caso di riciclaggio di carte di credito provenienti da delitto, perché rubate o clonate, l’indebita utilizzazione della carte di credito medesime non costituisce reato presupposto del riciclaggio, ma reato strumentale alla commissione del riciclaggio medesimo.

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Sospensione e interruzione prescrizione

Sospensione e interruzione della prescrizione, estensione degli effetti nei confronti di tutti coloro che hanno commesso il reato. L’estensione degli effetti degli atti interruttivi nei confronti di tutti coloro che hanno commesso il reato, a mente dell’art.

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Patteggiamento, erronea qualificazione giuridica del fatto

In tema di patteggiamento, il ricorso per cassazione può denunciare anche l’erronea qualificazione giuridica del fatto, così come prospettata nell’accordo negoziale e recepita dal giudice, in quanto la qualificazione giuridica è materia sottratta alla disponibilità delle parti e l’errore su di essa costituisce errore di diritto rilevante ai sensi dell’art. Nondimeno, l’errore sul nomen iuris deve essere manifesto, secondo l’anzidetto insegnamento, che ne ammette la deducibilità nei soli casi in cui sussista l’eventualità che l’accordo sulla pena si trasformi in accordo sui reati, mentre deve essere esclusa tutte le volte in cui la diversa qualificazione presenti margini di opinabilità.

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Prescrizione, dichiarazioni spontanee, interrogatorio

Non è superfluo, infine, osservare che, al di là del dato sostanziale, anche il profilo formale depone, univocamente, a favore della ritenuta equiparazione delle dichiarazioni spontanee all’interrogatorio, in costanza dei pertinenti elementi qualificanti (dichiarazioni rese in presenza del difensore di fiducia e precedute dagli avvertimenti di cui all’art.

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Custodia cautelare, prole di età inferiore ai tre anni

275, 4° comma, c. p. p. , in coerenza con il dato testuale, oltre che con la ratio della norma, va interpretato nel senso che il divieto di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di genitore di prole di età inferiore ai tre anni, costituisce norma eccezionale, non applicabile estensivamente ad ipotesi non espressamente contemplate. Cassazione Penale, Sezione Prima, Sentenza n. 4748 del 12 dicembre 2013 – depositata il 31 gennaio 2014

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Ente previdenziale, comunicazione all’interessato

In tali ipotesi, dunque, la comunicazione deve essere inoltrata dall’ ente previdenziale all’ex amministratore personalmente, il che non toglie che sul piano operativo la comunicazione possa essere effettuata presso entrambi gli indirizzi (persona giuridica debitrice e persona fisica potenzialmente perseguibile in sede penale).

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Processo penale, legittimo impedimento

L’utilizzazione del telefax per inviare al giudice procedente una richiesta di rinvio per legittimo impedimento (dell’imputato o del difensore), pur non idonea a dare certezza dell’intervenuta ricezione dell’istanza da parte dell’ufficio giudiziario destinatario, è comunque irregolare, perché l’art.

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Responsabilità oltre ogni ragionevole dubbio

Per quel che concerne il significato da attribuire alla locuzione oltre ogni ragionevole dubbio, presente nel testo novellato dell’art. 530, comma 2, c. p. p. , sicché non si è in presenza di un diverso e più rigoroso criterio di valutazione della prova rispetto a quello precedentemente adottato dal codice di rito, ma è stato ribadito il principio, già in precedenza immanente nel nostro ordinamento costituzionale ed ordinario, secondo cui la condanna è possibile soltanto quando via sia la certezza processuale assoluta della responsabilità dell’imputato.

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La motivazione della sentenza di appello

Anche il giudice d’appello non è tenuto a rispondere a tutte le argomentazioni svolte nell’impugnazione, giacché le stesse possono essere disattese per implicito o per aver seguito un differente iter motivazionale o per evidente incompatibilità con la ricostruzione effettuata.

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Motivi di appello nel ricorso per cassazione

Se il motivo di ricorso si limita a riprodurre il motivo d’appello, per ciò solo si destina all’inammissibilità, venendo meno in radice l’unica funzione per la quale è previsto e ammesso (la critica argomentata al provvedimento), posto che con siffatta mera riproduzione il provvedimento ora formalmente attaccato, lungi dall’essere destinatario di specifica critica argomentata, è di fatto del tutto ignorato. Infatti, quand’anche effettivamente il giudice d’appello abbia omesso una risposta, comunque la mera riproduzione grafica del motivo d’appello condanna il motivo di ricorso all’inammissibilità.

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Ricorso per cassazione, autosufficienza del ricorso

In tema di ricorso per cassazione, va recepita e applicata anche in sede penale la teoria dell’autosufficienza del ricorso, elaborata in sede civile.

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Fraudolenta distruzione della cosa propria

642 c. p. si configura quale norma penale mista del tutto peculiare, giacché accorpa in sé sia la qualifica di disposizione a più norme (nel rapporto tra le condotte previste nel primo e secondo comma) sia quella di norma a più fattispecie (in riferimento alle condotte previste all’interno di ciascun comma).

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