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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Penale

Diritto fondamentale, pretesa del figlio al mantenimento

La natura di diritto fondamentale della pretesa del figlio al mantenimento, all’istruzione e all’educazione è stata già affermata in una rilevante pronuncia della Suprema Corte, che, muovendo dal combinato disposto degli artt. 24, comma 3, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea) viene riconosciuto con particolare incisività il diritto del minore di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse.

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Ruolo educativo affidato ai genitori, diritto dovere

Il ruolo educativo affidato ai genitori consiste nell’assicurare al figlio uno sviluppo ed una maturazione integrale della personalità, conformemente ai precetti fissati negli artt.

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Concetti di ordine e assistenza morale delle famiglie

Gli obblighi di assistenza morale nei confronti dei figli si definiscono in concreto secondo i principi etici dell’ordine familiare e costituiscono il contenuto di un dovere che trae il suo carattere imperativo e inderogabile dalla comminatoria penale: l’osservanza di tali obblighi, tenuto conto della responsabilità penale che consegue al loro inadempimento, è personale e intrasferibile. Cassazione Penale, Sentenza n. 51488 del 24 ottobre 2013, depositata il 19 dicembre 2013

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Violazione degli obblighi di assistenza morale verso i figli

La condotta contraria all’ordine e alla morale delle famiglie presa in considerazione dal primo comma dell’art. Entro tale prospettiva, inoltre, si è rilevato che gli obblighi di assistenza morale ed affettiva, incombenti sull’esercente la potestà di genitore ai sensi del primo comma dell’art.

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Furto di una cosa esistente in un esercizio commerciale, soggetto legittimato alla proposizione della querela

Il bene giuridico protetto dal reato di furto è costituito non solo dalla proprietà e dai diritti reali e personali di godimento, ma anche dal possesso, inteso nella peculiare accezione propria della fattispecie, costituito da una detenzione qualificata, cioè da una autonoma relazione di fatto con la cosa, che implica il potere di utilizzarla, gestirla […]

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Intermediazione finanziaria, abusivismo, compimento di singoli atti occasionali, esclusione

Tra le attività di intermediazione finanziaria, della negoziazione per conto proprio, il cui significato non appare pienamente in linea con il concetto di professionalità nella sua più tecnica accezione, che l’interpretazione più aderente alla formulazione ed alla ratio dell’art. 166 TUF, il quale prevede un reato di pericolo presunto a tutela del corretto funzionamento del […]

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Circostanze del reato, elementi costitutivi della fattispecie

Il problema, in materia, è quello di individuare un criterio per identificare le disposizioni normative che prevedono appunto “circostanze” in senso tecnico e quelle che, invece, prevedono elementi costitutivi della fattispecie, e le Sezioni Unite con la sentenza n. 26351 del 10.

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Possesso di un documento valido per espatrio falso

Una precisazione, quest’ultima, che induce a ritenere che il possesso di cui al comma primo riguardi il caso, per questo di minore allarme sociale, del possesso di documento per uso personale in assenza di concorso nella fabbricazione.

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Possesso e fabbricazione di documenti falsi

497 bis, comma secondo, c. p. (possesso e fabbricazione di documenti falsi), il possesso di un passaporto contraffatto dallo stesso possessore, considerato che la ratio di cui all’art.

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Interferenze illecite nella vita privata, registrazione

Il reato di interferenze illecite nella vita privata è configurabile anche nel caso di indebita registrazione, da parte di un coniuge, di conversazioni che, in ambito domestico, l’altro coniuge intrattenga con un terzo.

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Sequestro conservativo penale, conservazione e custodia

Il sequestro conservativo penale, per sua stessa definizione, è finalizzato alla conservazione ed alla custodia dei beni sottoposti alla cautela reale, e soggiace per l’effetto, al regime omologo previsto dal codice di rito civile. 2 sexies legge n. 575/1965 e successive modifiche, che sia incaricato non solo della custodia e conservazione dei beni sequestrati, ma anche della loro amministrazione, secondo quanto previsto dall’art.

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Appello, nomina del terzo difensore di fiducia

La nomina del terzo difensore di fiducia dell’imputato, in assenza di revoca espressa di almeno uno dei due già nominati, resta priva di efficacia salvo che si tratti di nomina per la proposizione dell’atto di impugnazione, la quale, in mancanza di contraria indicazione dell’imputato, comporta la revoca dei precedenti difensori.

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Affidamento in prova al servizio sociale, recidiva

in conseguenza dell’esito positivo dell’affidamento in prova al servizio sociale, comporta che della relativa condanna non possa tenersi conto agli effetti della recidiva.

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Diversa definizione giuridica del fatto operata dal giudice

La regola espressa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (sentenza 11 dicembre 2007, Drassich c. Italia), secondo cui la garanzia del contraddittorio deve essere assicurata all’imputato anche in ordine alla diversa definizione giuridica del fatto operata dal giudice ex ufficio, non rileva quando il mutamento non sia effettuato dal giudice a sorpresa, ma sia conseguenza proprio di un ampio contraddittorio sul tema tra accusa e difesa. Cassazione Penale, Sezione Seconda, Sentenza n. 7739 del 22 novembre 2011 – depositata il 28 febbraio 2012

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Udienza preliminare riqualificazione del fatto imputato

Rientra nei poteri del giudice dell’udienza preliminare la riqualificazione del fatto imputato, in quanto l’esatta attribuzione del nomen juris è connaturale all’esercizio della giurisdizione. Nello stesso senso la sentenza n. 103 del 2010, che dichiara inammissibile una questione di legittimità costituzionale con la quale di proponeva, con riferimento all’udienza preliminare, una soluzione tendente ad ottenere la parificazione di situazioni processuali tra loro non omogenee, quali l’accertamento che un fatto debba essere diversamente qualificato e la constatazione che il fatto è differente da quello descritto nel decreto che dispone il giudizio.

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Valutazione del giudice penale e quella in sede tributaria

Il fenomeno di differenti decisioni giurisdizionali potenzialmente in contrasto tra loro, del resto, è ben conosciuto anche con riferimento alla costituzione di parte civile nel processo penale. La valutazione del giudice penale può non coincidere con quella effettuata in sede tributaria, in conseguenza del principio della reciproca indipendenza (c. d. doppio binario) che caratterizza i rapporti tra accertamento e contenzioso fiscale da una parte e processo penale dall’altra (art.

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Ammontare imposta evasa, giudice penale

Spetta esclusivamente al giudice penale il compito di procedere all’accertamento e alla determinazione dell’ammontare dell’imposta evasa, attraverso una verifica che può venire a sovrapporsi ed anche ad entrare in contraddizione con quella eventualmente effettuata dinanzi al giudice tributario.

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Violazioni di norme tributarie, insussistenza del reato

Una strada tracciata dal sistema tributario per poter sostenere la buona fede e, quindi, l’insussistenza del reato per mancanza del dolo, è quella di richiedere l’applicazione dell’art. n. 74 del 2000, il quale dispone che al di fuori dei casi in cui la punibilità è esclusa a norma dell’articolo 47, terzo comma, del codice penale, non danno luogo a fatti punibili ai sensi del presente decreto le violazioni di norme tributarie dipendenti da obiettive condizioni di incertezza sulla loro portata e sul loro ambito di applicazione.

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Presunzioni tributarie, valore di prova nel giudizio penale

Le presunzioni tributarie, seppure possano dar luogo ad una notizia di reato, non possono poi assumere, di per sé, valore di prova nel giudizio penale, nel quale vengono meno l’inversione dell’onere della prova e le limitazioni alla prova poste dalle legge tributaria. La non automatica trasferibilità in sede penale delle presunzioni tributarie, non esclude però che esse possano acquistare il valore degli indizi, come tali valutabili dal giudice penale.

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Residenza in Italia o all’estero della società ai fini fiscali

Compete al giudice penale valutare se la società sia da considerarsi, ai soli fini fiscali, residente in Italia oppure all’estero, senza essere vincolato alle ricostruzioni compiute in sede tributaria dall’Amministrazione finanziaria, nel quadro della regola generale della non automatica trasferibilità in sede penale delle presunzioni tributarie, compresa quella concernente la residenza delle persone fisiche e giuridiche di cui rispettivamente , all’art. Cassazione Penale, Sezione Seconda, Sentenza n. 7739 del 22 novembre 2011 – depositata il 28 febbraio 2012

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