577 c. p. p. , ha innovato il regime della sentenza di non luogo a procedere, riconoscendo alla persona offesa la legittimazione a ricorrere per cassazione non solo per violazione dell’art. 428, comma 2, c. p. p. alla persona offesa escluda il danneggiato, pur costituito parte civile, dalla legittimazione a ricorrere per cassazione, trattandosi di un’impugnazione destinata alla tutela esclusiva degli interessi penalistici della persona offesa.
La legge 46 del 2006, oltre ad abrogare l’art. 577 c.p.p., ha innovato il regime della sentenza di non luogo a procedere, riconoscendo alla persona offesa la legittimazione a ricorrere per cassazione non solo per violazione dell’art. 419, comma 7, c.p.p., ma anche per i motivi di cui all’art. 606 c.p.p. quando la persona offesa sia costituita parte civile.
Le Sezioni Unite hanno chiarito che tale impugnazione è esclusivamente agli effetti penali, tanto che in caso di annullamento con rinvio deve essere disposta la trasmissione degli atti al Tribunale cui appartiene il G.U.P. Che ha emesso la sentenza impugnata.
L’affermazione che si tratti di impugnazione agli effetti penali trova riscontro nella natura della sentenza emessa all’esito dell’udienza preliminare, priva di effetti irrevocabili sul merito della controversia.
Sicché, deve ritenersi che il riferimento all’art. 428, comma 2, c.p.p. alla persona offesa escluda il danneggiato, pur costituito parte civile, dalla legittimazione a ricorrere per cassazione, trattandosi di un’impugnazione destinata alla tutela esclusiva degli interessi penalistici della persona offesa.
Cassazione Penale, Sezione Seconda, Sentenza n. 7739 del 22 novembre 2011 – depositata il 28 febbraio 2012
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
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