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Stalking, sequestro preventivo del veicolo utilizzato

Al fine di ritenere il nesso di pertinenzialità tra gli automezzi utilizzati dagli indagati ed il delitto di stalking perpetrato ai danni della persona offesa, è proprio il costante e reiterato inserimenti di tali veicoli nell’organizzazione esecutiva del reato, essendo quindi del tutto ininfluenti in tale tipologia di delitti le caratteristiche strutturali degli stessi automezzi. 2011), dall’esame della cui motivazione emerge che è stato ritenuto illegittimo il sequestro di autoveicolo strutturato e finalizzato esclusivamente a consentire all’autore di atti persecutori di raggiungere la donna oggetto delle sue condotte molestie ed intimidatorie.

Pubblicato il 21 January 2017 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Al fine di ritenere il nesso di pertinenzialità tra gli automezzi utilizzati dagli indagati ed il delitto di stalking perpetrato ai danni della persona offesa, è proprio il costante e reiterato inserimenti di tali veicoli nell’organizzazione esecutiva del reato, essendo quindi del tutto ininfluenti in tale tipologia di delitti le caratteristiche strutturali degli stessi automezzi.

Tale assunto non si pone, peraltro, neppure in contrasto con la situazione concreta esaminata in altra sentenza (Cass., sez. 3, n. 8987 del 09.02.2011), dall’esame della cui motivazione emerge che è stato ritenuto illegittimo il sequestro di autoveicolo strutturato e finalizzato esclusivamente a consentire all’autore di atti persecutori di raggiungere la donna oggetto delle sue condotte molestie ed intimidatorie. In quella pronuncia, correttamente è stato ritenuto che l’indagato avrebbe potuto utilizzare altri mezzi di trasporto per raggiungere la persona offesa e ciò in quanto l’autovettura non era affatto funzionalmente inserita nell’organizzazione esecutiva del reato, trovandosi con questo in un rapporto solo occasionale.

Nel caso di specie, è stato evidenziato, invece, che gli indagati avevano scelto gli automezzi di loro proprietà, adottando le più disparate modalità di parcheggio dei medesimi , come strumenti funzionali per la prolungata e sistematica perpetrazione di molestie nei confronti della vittima determinando in quest’ultima un perdurante stato d’ansia.

La circostanza che si tratti di beni la cui disponibilità è di per sé lecita non rileva se, come è stato ricostruito dai giudici di merito, proprio quegli automezzi sono stati reiteratamente e funzionalmente utilizzati per perseguire finalità illecite, essendo anche in tale ipotesi comunque configurabile l’asservimento della res al reato, lo stretto nesso strumentale che ne giustifica il sequestro preventivo, e ciò al fine di evitare che la perdurante disponibilità della cosa pertinente al reato possa protrarre o aggravare le conseguenze di esso.

Cassazione Penale, Sezione Quinta, Sentenza n. 1826 ud. 24/10/2016 – deposito del 16/01/2017

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