Un acquedotto è il complesso delle opere di presa convogliamento e distribuzione dell’acqua necessaria ad una o più utilizzazioni : uso potabile, uso irriguo, uso industriale, ecc. La parola deriva dai due termini della latino aqua (“acqua”) e ducere (“condurre”). Costruttivamente può essere realizzato in vari modi: con canali artificiali, con tubazioni o con soluzioni miste. Nel caso di canali il funzionamento può essere solo a pelo libero, nel caso di tubazioni anche in pressione. Per gli acquedotti potabili, si preferisce il funzionamento in pressione, perché dà maggiore garanzia di igienicità, anche se in Puglia è stato realizzato all’inizio del Novecento il Canale Principale dell’Acquedotto Potabile del Sele – Calore, tuttora in esercizio, che funziona a pelo libero. Molti acquedotti attraversano il paesaggio con dei ponti o somiglianti a dei piccoli fiumi. Acquedotti abbastanza larghi possono essere utilizzati da imbarcazioni. Sono tipi particolari di ponti, che anziché far superare ostacoli a strade e ferrovie, trasportano acqua. Ma, mentre con i ponti stradali si possono raggiungere punti più elevati rispetto al percorso di base, la cosa è ovviamente impossibile per l’acquedotto.