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agire

Secondo la definizione di Max Weber, sociologo tedesco, l’azione sociale è l’azione (fare, tralasciare, subire) il cui scopo è orientato verso altre persone e condiviso con altre persone. La definizione di Weber tiene conto anche al senso, cioè al significato intenzionale che l’attore sociale dà al suo agire. L’azione sociale, sempre secondo Weber, può nascere dalla comune accettazione di un valore (per abitudine o per tradizione), oppure da impulsi emotivi irrazionali. A questo proposito Weber opera una classificazione idealtipica dell’azione sociale: Azione razionale rispetto allo scopo. Avere uno scopo chiaro e organizzare razionalmente i propri mezzi per conseguirlo, in rapporto alle possibili conseguenze. È tipica dell’agire economico. Azione razionale rispetto al valore. L’azione è conforme ai principi di valutazione: agire in base ai valori condivisi restando fedeli alle idee, senza tenere conto delle conseguenze. Azione affettiva. Azioni di gioia o affetto, non dettate dal fine o dai valori, ma dalle emozioni, dall’umore, dall’espressione di un bisogno interno. Azione tradizionale. Abitudini acquisite. Obbedire a dei riflessi radicati da una lunga pratica senza chiedersi se esistano altre strade per raggiungere lo stesso scopo. Le azioni affettive e quelle tradizionali sono al limite tra le azioni sociali, consapevolmente orientate, e i comportamenti puramente reattivi. Per classificare le azioni bisogna tenere conto della situazione così come viene definita dagli attori, data la conoscenza che ne hanno e il punto di vista che adottano. La definizione della situazione da parte degli attori è espressa dal teorema di Thomas: “una situazione definita dagli attori come reale, diventa reale nelle sue conseguenze”, di cui uno sviluppo è il concetto di profezia che si autoadempie di R.K.Merton. Il concetto di azione sociale fu ripreso da Talcott Parsons, sociologo statunitense del XX secolo, che definisce l’azione sociale come ogni comportamento motivato e influenzato da precise cause che consistono nello scopo di raggiungere determinati obiettivi. Egli individua nell’azione quattro elementi: un soggettoagente che può essere un individuo o un gruppo legato da un qualsiasi motivo; una situazione che ha al suo interno gli oggetti fisici: umani, sociali o naturali con cui si relaziona; un insieme di simboli attraverso i quali il soggetto valuta gli elementi della situazione e il proprio agire; un insieme di regole per le quali l’azione si crea.

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