Il termine astrazione Ove non esplicitamente indicato la voce è stata compilata utilizzando come fonte l’ Enciclopedia Garzanti di Filosofia (1981), p. 57 deriva dal latino abstractio che a sua volta riprende quello greco di “αφαίρεσις” (aphàiresis). In senso generico l’astrazione è il procedimento del pensiero per il quale si isola un elemento da tutti gli altri ai quali era connesso e lo si considera quale particolare oggetto di ricerca. In filosofia, secondo la logica classica, l’astrazione insieme alla generalizzazione è un metodo logico per ottenere concetti universali ricavandoli dalla conoscenza sensibile di oggetti particolari trattenendone le note caratteristiche comuni e mettendo da parte quelle che appaiono solo in alcuni. Di astrazione si parla anche nelle scienze fisico-matematiche quando invece di ricorrere al concetto astratto (per esempio quello di “direzione”) si elencano le condizioni per cui due oggetti (per esempio le rette parallele) hanno in comune proprio quel concetto: la direzione cioè è ciò che hanno in comune le rette parallele. Fuori dalla metafisica, in cui l’astrazione ha la funzione di ridurre l’oggetto al solo essere, si parla invece di generalizzazione quando il pensiero attribuisce queste note caratteristiche a tutti gli oggetti non solo a quelli presenti ma anche a quelli passati e futuri nei quali presume che quelle note siano, sono state e saranno presenti. La generalizzazione riguarda in particolare la matematica e la fisica quando vengono introdotti nuovi simboli e elaborate nuove ipotesi per cui si amplia il campo precedente di indagine che diviene un settore di ricerca particolare rispetto a quello più esteso che ora lo contiene. Per esempio la meccanica relativistica è una generalizzazione della meccanica classica.