L’attivismo è un’attività finalizzata a produrre un cambiamento sociale o politico ed è spesso intesa anche come sinonimo di protesta o dissenso. I termini attivismo ed attivista vengono dal francese activisme ed activiste, rispettivamente, e furono coniate dalla stampa belga nel 1916 con riferimento al movimento Flamingant. L’attivismo è proprio di diversi orientamenti politici ed è praticato in forme profondamente differenti, sia non violente (lettere ai giornali politici, propaganda politica, scioperi, marce) sia violente (azioni di guerriglia, militanza armata, sino al terrorismo). A volte accade che un attivista, che usi strumenti di lotta armata, possa essere indicato da alcuni come combattente per la libertà, da altri come terrorista, a seconda della visione politica. L’attivismo però non ha sempre a che fare con proteste e scontri. Per esempio gli attivisti religiosi, femministi, vegetariani/vegani cambiano il proprio stile di vita piuttosto che puntare ad un cambiamento delle leggi; il movimento cooperativo si impegna, invece, nella promozione di nuove istituzioni conformi ai suoi principi senza esercitare pressioni politiche ne effettuare proteste pubbliche. L’attivismo economico più specificatamente si esprime con boicottaggi e l’acquisizione del controllo di particolari settori o industrie. Notevole importanza assume di recente anche l’attivismo ambientale.