Con il termine cappella nell’architettura religiosa si intende un’ampia nicchia ricavata all’interno di una chiesa, oppure un piccolo edificio, spesso funzionalmente legato ad un altro edificio più grande. Esempi: cappella nobiliare all’interno di un palazzo o villa patrizia, cappella di un convento ecc. Nel medioevo con cappella si indicava anche una chiesa di villaggio soggetta a una pieve. Secondo la tradizione il termine cappella viene dalla Chiesa di San Martino di Tours, nella quale era conservata come una reliquia la cappa di San Martino. L’uso è stato dato, per estensione, anche ad altri edifici di culto. Una cappella all’interno di un edificio storico si apre in genere da una navata laterale ed è provvista di un proprio altare ed è dedicata al culto di un particolare Santo. Le cappelle laterali venivano spesso realizzate dopo la costruzione della chiesa, come ampliamento, e finanziate grazie alla donazione o al lascito di appartenenti ad una famiglia dell’aristocrazia o della ricca borghesia. Il più delle volte era anche il sepolcreto familiare. Negli esempi più importanti erano riccamente decorate dai maggiori artisti dell’epoca. Dopo il Concilio Vaticano II e le conseguenti disposizioni in merito all’architettura religiosa, le cappelle nell’architettura contemporanea hanno uno scopo prevalentemente funzionale.