La cavità glenoidea o fossa glenoidea della scapola è una parte della spalla. È una superficie articolare poco profonda e piriforme presente sull’angolo laterale della scapola. È diretta lateralmente e in avanti e si articola con la testa del omero. Ha una forma assimilabile ad un’ellisse, con diametro maggiore disposto lungo l’asse verticale. Il diametro trasversale è maggiore inferiormente, conferendo alla sezione della cavità glenoidea un tipico aspetto piriforme (a forma di pera). Questa cavità articolandosi con l’omero costituisce l’articolazione gleno-omerale. Questo tipo di articolazione è di tipo sinoviale (diartrosi), un’articolazione sfeoridale. L’omero è tenuto in posizione all’interno della cavità glenoidea tramite il capo lungo del tendine bicipite. Questo tendine origine sul margine superiore della cavità glenoidea e gira intorno alla spalla abbracciando l’omero contro la cavità. La cuffia dei rotatori rafforza ulteriormente questa articolazione, in particolare grazie all’azione del muscolo sovraspinato. La superficie della cavità è ricoperta di cartilagine ialina, ed i suoi margini, leggermente rialzati, offrono ancoraggio ad una struttura fibro-cartilaginea, il cercine glenoideo, che rende più profonda la cavità. Questo tipo di cartilagine è molto delicata e tende a lacerarsi con facilità. Quando si lede, generalmente a causa di movimenti ripetitivi della spalla, si viene a verificare la cosiddetta “lacerazione antero-posteriore del labbro (glenoideo) superiore”, meglio nota con l’acronimo inglese SLAP lesion. Se paragonata all’acetabolo (articolazione dell’anca) la cavità glenoidea è relativamente poco profonda. Questa caratteristica anatomica rende l’articolazione della spalla più incline alla lussazione. La presenza dei legamenti ed alcuni forti muscoli nella maggior parte dei casi prevengono questa evenienza. In considerazione della superficialità della cavità glenoidea l’articolazione gleno-omerale si presenta estremamente mobile, permettendo fino a 120 gradi di flessione non assistita. Questa flessibilità trova un’altra motivazione nella grande mobilità della scapola. La cavità glenoidea è anche il punto di origine del muscolo tricipite brachiale.