Uno stipite virale (o ceppo virale, o sottotipo virale), è la categoria tassonomica di livello più basso utilizzata per la classificazione di un virus. La tassonomia dei virus prevede la classificazione per famiglie, riconoscibili per l’utilizzo del suffisso -idae, al di sotto delle quali si individuano le sottofamiglie con suffisso -inae, ulteriormente suddivise in genere e specie. A differenza di quanto accade in zoologia, dove si suddividono ulteriormente gli appartenenti a una specie che si differenziano tra loro, impiegando il taxon sottospecie o clade, in virologia si preferisce indicare con stipite, o con i sinonimi ceppo o sottotipo, un raggruppamento di virus che differisce da un altro per porzioni di genoma di molto piccola entità. Per esempio, un virus quale il virus Ebola (EBOV) si ritiene appartenente al medesimo ceppo se il suo genoma differisce da quello di riferimento del virus Ebola variante Mayinga (EBOV/May) del dieci per cento o meno a livello nucleotide. I diversi stipiti di una specie di virus si generano per mutazioni di un ceppo originario e pur in presenza di un numero molto limitato di varianti nella sequenza del codice genetico, rappresentano un esempio di polimorfismo e possono manifestare importanti differenti caratteristiche biochimiche, quali differenti capacità emoagglutinanti, infettività per alcune cellule o resistenza a farmaci.