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cere

Con il termine cera ci si riferisce solitamente alla sostanza secreta dalle api e usata da queste per la costruzione dei favi, ovvero alla cera d’api. Più generalmente, con cera si indica una sostanza dalle seguenti proprietà: malleabilità a temperatura ambiente; un punto di fusione di circa 45 °C (113 °F), che permette di distinguere le cere da grassi e oli; una viscosità relativamente bassa quando fusa (diversamente da quasi tutte le materie plastiche); insolubilità in acqua; idrofobia. Le cere possono essere naturali o artificiali. Oltre a cera d’api, cera di carnauba (cera vegetale) e paraffina (cera minerale), sono considerate cere naturali anche altre sostanze di origine naturale come quella oleosa secreta all’interno di alcune cavità animali, ad esempio l’orecchio. Certi materiali artificiali che presentano le proprietà elencate sopra sono altresì chiamati cere. Dal punto di vista chimico, le cere sono miscele di esteri, alcoli, acidi saturi con catena da 14 a 30 atomi di carbonio. Una cera è un tipo di lipide, si differenzia dai grassi perché può essere un estere del glicole etilenico con due acidi grassi, mentre i grassi sono esteri della glicerina con tre acidi grassi. Altri alcoli possono prendere il posto del glicole etilenico, a seconda della fonte, e molto frequentemente si incontrano cere derivate dall’esterificazione di un alcool monofunzionale a lunga catena. Le loro caratteristiche apolari e la loro estrema malleabilità le rendono un materiale molto usato per molte attività umane. Esse hanno una funzione strutturale ed impediscono la perdita di acqua per traspirazione. La cera per incisioni è un impasto di bitume, cera d’api e mastice in gocce. Viene steso su una lastra matrice, riscaldato leggermente onde ottenere uno strato uniforme e sottilissimo, quindi annerito con una candela per poter poi essere inciso.

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