La copertina è la parte esterna di un libro, di una rivista, di un quaderno, di un’agenda o di un disco solitamente formata da carta o cartoncino più spessi dei fogli interni. Poiché si tratta dell’unica parte soggetta a contatto con l’esterno, normalmente la copertina dello stampato viene plastificata per resistere maggiormente nel tempo e non danneggiarsi o scolorirsi. In gergo tipografico, le 4 pagine della copertina prendono i nomi di prima, seconda, terza e quarta di copertina. Quest’ultima è detta anche piatto inferiore. Nelle riviste o altre pubblicazioni a cadenza cronologica, viene usata sovente a scopo promozionale. Nei libri, invece, solitamente riporta note sull’opera e sull’autore, nonché il codice ISBN. Se la copertina è stampata con la stessa carta usata per le pagine interne (come può accadere, ad esempio, nel caso di un opuscolo), e quindi essa è compresa nel conteggio delle pagine del menabò, allora si parla di stampato autocopertinato. La copertina ha nel campo dell’editoria una funzione fondamentale: ha lo scopo di catturare l’attenzione del potenziale lettore, suscitando curiosità o interesse, e di indirizzarlo a valutare l’acquisto di una determinata pubblicazione. Per questa ragione, nel corso del tempo, sono stati studiati vari stratagemmi comunicativi; la copertina può essere variamente colorata o decorata con disegni, fotografie e figure per rendere più attraente, gradevole o appariscente il tipo di stampato. Il suo impatto estetico inoltre dipende anche dal tipo di rilegatura utilizzata. È tradizione, nei volumi cartonati, stampare il titolo della pubblicazione tramite incisione in oro (o simile) direttamente sul supporto rigido, privo di stampa, e quindi rivestire la copertina vera e propria con una sovracoperta stampata su carta più leggera. In certi casi la copertina può anche essere formata o rivestita di cuoio, legno o metalli, anche preziosi. Sono particolarmente pregiate le copertine dei volumi antichi, quali gli incunaboli o i messali.