La corona è un ornamento fondamentale dell’araldica. Le famiglie nobili usano corone d’oro, formate da un cerchio brunito o arabescato, gemmato, cordonato ai bordi e sostenente i simboli del titolo o della dignità di famiglia. La corona sugli stemmi non corrisponde al rango della famiglia, che spesso può indicare il titolo di colui che garantiva il potere e la protezione alla casata interessata. Esistono, nei vari paesi, più tipi di corone a seconda dei titoli. La parola corona deriva dal greco κορονή (leggi koroné) e dal latino coronis, quel segno che si usava per indicare la fine di un capitolo e l’inizio di un altro, quindi per indicare un termine, una conclusione, un limite, una fine oppure un inizio. Per comprendere il significato di una corona, è necessario ricordare che i termini erano anche cippi in pietra che segnavano i confini tra i territori oppure tra due mondi, come quello delle cose e l’Iperuranio (il mondo delle idee oltre il cielo) o ancora quello dei mortali e quello divino. Bisogna ricordare anche che per greci e romani l’anima o spirito di una persona veniva chiamato rispettivamente daimon o genius. Il genius sta proprio per ingegno o genio della mente umana, perché le idee venivano proprio da un mondo divino. In altre parole gli uomini avevano idee, perché erano posseduti da spiriti, avevano un’anima. Nella testa risiedevano le idee, manifestazione dello spirito divino. Questi spiriti divini erano insiti e si manifestavano anche nelle caratteristiche naturali dei luoghi che gli antichi imitavano e trasponevano nell’architettura, permettendo così l’espressione delle divinità nell’artificio. Sarebbe questo il genius-loci o meglio spirito del luogo. Fatte queste premesse, si può comprendere il significato della corona come simbolo di un confine tra terreno e divino, tra uomini e cielo. Questo significato permarrà anche con l’avvento del cristianesimo. Forme e simboli di mondi pagani (greci e romani), restavano e sono presenti ancora nelle liturgie cristiane, ma con connotati diversi. Per esempio, la croce è diventata il simbolo del martirio del figlio di Dio, quindi di Dio in terra. A partire dal Sacro Romano Impero, nei paesi cristiani, la corona simboleggia il potere conferito da Dio. Non è un caso, se la maggior parte delle corone dei Re d’Europa sono sormontate da una croce. Solitamente, il potere ai nobili era conferito sempre da Dio, ma tramite il Re o con l’appoggio di un Principe, un Arciduca, un Duca che garantivano appoggio e protezione ad altri ranghi nobiliari. Su molti stemmi si possono trovare corone non corrispondenti al titolo nobiliare, non perché siano usate in modo improprio, ma come indizio su colui che garantiva per la casata. Questa è solo una delle ragioni che motiva la possibile presenza di una corona appartenente ad un rango nobiliare elevato su stemmi di altre casate. Esistono poi corone murarie per comuni e città, protette dalle loro mura; corone adornate da piume di uccelli, presso popoli che conferiscono ai volatili qualità divine. La corona è da considerarsi ricca di indizi sui garanti di potere e protezione per chi la indossa o la mostra sul proprio stemma.