L’unità di elaborazione centrale (abbreviazione comunemente utilizzata: CPU) o processore centrale è una tipologia di processore digitale general purpose la quale si contraddistingue per sovrintendere tutte le funzionalità del computer digitale basato sull’architettura di von Neumann o sull’architettura Harvard. È detta unità centrale di elaborazione perché coordina in maniera centralizzata tutte le altre unità di elaborazione presenti nelle architetture hardware dei computer di elaborazione delle varie periferiche interne o schede elettroniche (scheda audio, scheda video, scheda di rete) (es. coprocessore e processore di segnale digitale). Il compito della CPU è quello di eseguire le istruzioni di un programma presente in memoria centrale o primaria (RAM) dopo averlo prelevato dalla memoria secondaria o di massa, dalla ROM, o da altri dispositivi. Durante l’esecuzione del programma la CPU legge o scrive dati in memoria centrale. Il risultato dell’esecuzione dipende dal dato su cui si opera e dallo stato interno in cui la CPU stessa si trova, e può mantenere la traccia delle istruzioni eseguite e dei dati letti (vedi cache). Nei sistemi attuali con più unità elaborative, sia per eseguire le istruzioni che per eseguire specifiche funzioni autonome, il termine “centrale” ha perso di significato. Non esiste più un organo centrale che gestisca il sistema. Il termine CPU è stato perciò sostituito dal termine “Processor” (processore). Ad esempio si ha il termine “microprocessor” (e non microCPU), “multiprocessor” e “multicore” (e non multiCPU) che sono in antitesi con il concetto di “central processor”. Il termine CPU è attualmente obsoleto e non più usato (o raramente usato solo per retaggio storico).