Il Credo è, nella liturgia e devozione cattoliche, la professione di fede che la comunità credente fa nei momenti liturgici, principalmente nelle celebrazioni eucaristiche delle domeniche e delle solennità liturgiche. La liturgia propone due formule per il credo: Il Simbolo apostolico: è un testo del II secolo, nato nella liturgia del battesimo. Il Simbolo niceno-costantinopolitano: è uno sviluppo del precedente, arricchito con le affermazioni cristologiche definite nel Concilio di Nicea e con le affermazioni di fede pneumatologiche definite nel Primo Concilio di Costantinopoli. Il Simbolo atanasiano: attribuito a Sant’Atanasio (IV secolo), era recitato nel Rito Romano nell’ufficio domenicale di prima prima della Riforma Liturgica, e usato nel Rito Ambrosiano come inno dell’Ufficio delle Letture. Nel rito del battesimo si preferisce la modalità in forma di domande e risposte: alle domande del presbitero o del vescovo sui tre articoli di fede del Simbolo apostolico i battezzandi rispondono tutti insieme “Sì, credo”. Dopo di ciò sono battezzati. Tale modalità può essere usata anche nella celebrazione eucaristica, ed è obbligatoria nella liturgia della Veglia pasquale. Nonostante il credo venga recitato come fosse una preghiera, non lo è in modo proprio, ma appunto una dichiarazione solenne dei principali articoli della fede ossia un riassunto dei principali dogmi. Il Simbolo niceno-costantinopolitano è stato fonte di controversie tra la Chiesa cattolica e la chiesa ortodossa per la questione del filioque.