La difesa, in senso politico, è l’insieme degli apparati destinati a tutelare l’integrità del territorio di uno Stato, la sicurezza della sua popolazione e il mantenimento delle sue istituzioni civili. La tutela della sicurezza nell’ambito dei rapporti internazionali viene normalmente svolta dalle Forze Armate, la cui organizzazione è finalizzata a garantire un intervento contro aggressioni provenienti dall’esterno o anche dall’interno dello Stato stesso. In caso di pericolo di aggressione, la dissuasione da atti ostili può essere effettuata anche mediante la sola organizzazione di forze armate, senza il loro effettivo impiego. Alternativa al dispiego di forze armate può essere il ricorso ad attività sostitutive di quelle militari, prima fra tutte l’attività diplomatica. In questo caso risulta particolarmente importante il ruolo svolto dall’amministrazione degli affari esteri. Quando l’aggressione proviene dall’interno, cioè da organizzazioni generatesi in seno allo stesso Stato colpito, possono verificarsi due ipotesi: gli attacchi possono provenire dai vertici organizzativi dello Stato (in tal caso si configura un tentativo di colpo di stato); gli attacchi possono provenire dalla sua base sociale (in tal caso si parla invece di azione sovversiva). In entrambe queste ipotesi, l’aggressione potrebbe solo apparentemente provenire dall’interno dello Stato, e in realtà essere stimolata da forze esterne che alimentano per via indiretta un elemento dello Stato che intendono aggredire. Queste forme di ostilità mediata sono attualmente sempre più frequenti: in seguito ai cambiamenti delle tecniche belliche e alla possibilità del ricorso alle armi nucleari, lo scatenarsi di un conflitto internazionale diretto porterebbe infatti a conseguenze assai pericolose e, per certi versi, imprevedibili. Ad ogni modo, in entrambe le ipotesi di aggressione dall’interno, la difesa viene assunta dall’organo statale che si pretende fedele al sistema costituzionale. Nel caso di azione sovversiva che parte dalla base sociale, è in genere l’apparato di vertice che assume la tutela delle istituzioni politiche, utilizzando gli strumenti repressivi che ha legalmente a sua disposizione. Nel caso di tentativi di colpo di stato, possono intervenire alcuni organi costituzionali o la stessa collettività nazionale, organizzando un’azione di resistenza.