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Diritto romano

Con l’espressione diritto romano si indica l’insieme delle norme che hanno costituito l’ordinamento giuridico romano per circa tredici secoli, dalla data della Fondazione di Roma (753 a.C.) fino alla fine dell’Impero di Giustiniano (565 d.C.). Infatti, tre anni dopo la morte di Giustiniano l’Italia fu invasa dai Longobardi: l’impero d’Occidente si dissolse definitivamente e Bisanzio – formalmente imperiale e romana – si allontanò sempre più dall’eredità dell’antica Roma e della sua civiltà (anche giuridica). L’importanza storica del diritto romano si riflette ancora oggi in una lista di termini legali latini. Dopo infatti la dissoluzione dell’Impero romano d’Occidente, il Codice giustinianeo rimase in effetti nell’Impero romano d’Oriente, conosciuto come Impero bizantino (331–1453). Dal VII secolo il linguaggio legale in Oriente fu il greco. Il diritto romano denota un sistema legale applicato nella maggior parte dell’Europa occidentale fino alla fine del XVIII secolo. In Germania, il diritto romano venne utilizzato più a lungo sotto il Sacro Romano Impero (963–1806). Il diritto romano servì inoltre come base per la pratica legale attraverso l’Europa occidentale continentale, così come nella maggior parte delle colonie delle nazioni europee, inclusa l’America latina e pure l’Etiopia. Il sistema inglese e nord americano della common law fu influenzato anche dal diritto romano, in particolare nel loro glossario giuridico latineggiante (ad esempio stare decisis, culpa in contrahendo o in pacta sunt servanda). Anche la parte orientale dell’Europa venne influenzata dalla giurisprudenza del Corpus Iuris Civilis, specialmente nei paesi come la Romania medievale (Valacchia, Moldova ed alcune altre province medievali ) che creò un nuovo sistema, un mix del diritto romano e locale. L’Europa orientale fu inoltre influenzata dal diritto medievale bizantino.

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