Gli ebrei ( עברי, ʿivrîˈ, anche , Yhudim o jehuˈdim), anche detti popolo ebraico, sono un popolo, o gruppo etnoreligioso, e i fedeli di una religione, che prende origine dagli Israeliti del Vicino Oriente antico. Nazionalità e religione ebraiche sono strettamente correlate e l’ebraismo è la fede tradizionale della nazione ebraica. Secondo la tradizione ebraica, l’ascendenza ebraica è fatta risalire ai patriarchi biblici Abramo, Isacco e Giacobbe, che vivevano a Canaan intorno al XVIII secolo p.e.v. Storicamente, gli ebrei si erano evoluti in gran parte dalla Tribù di Giuda e Simeone, e in parte dalle tribù israelite di Beniamino e Levi, che tutti insieme formavano l’antico Regno di Giuda. Un gruppo strettamente legato è quello dei Samaritani, che sostengono la discendenza dalle tribù israelite di Efraim e di Manasse, mentre secondo la Bibbia la loro origine è dal popolo portato in Israele dall’Impero Assiro e da alcuni Kohanim (sacerdoti ebrei) che avevano loro insegnato come adorare il “Dio nativo”. L’etnia, nazionalità e religione ebraiche sono fortemente correlate, dato che l’ebraismo è la fede tradizionale della nazione ebraica. Coloro che si convertono all’ebraismo assumono una condizione nell’ambito dell’ethnos ebraico pari a coloro che ci sono nati. La conversione non viene incoraggiata dall’ebraismo tradizionale (ortodosso) ed è considerata un’impresa alquanto difficile, principalmente applicabile ai casi di matrimoni misti. Nello Stato di Israele è in vigore la Legge del ritorno (aliyah), in forza della quale chiunque sia in grado di dimostrare di essere figlio o nipote di un ebreo per via matrilineare o patrilineare, o sia convertito all’ebraismo, ha diritto alla cittadinanza israeliana. Il fatto che la possibilità di fruire della legge del ritorno non sia riservata ai soli ebrei secondo la legge halachica – ovvero ai figli di madre ebrea o ai convertiti all’ebraismo – ha creato in Israele una grande controversia tra chi – avendo una concezione laica dello stato ebraico – è favorevole ad una definizione più allargata di “ebreo” per quel che concerne il diritto alla cittadinanza, e il rabbinato ortodosso che vorrebbe far coincidere Halakhah e legge del ritorno. Israele è la sola nazione dove gli ebrei siano una maggioranza della popolazione. Gli ebrei hanno inoltre goduto di indipendenza politica due volte in passato, nella storia antica. La prima volta durò dal 1350 al 586 p.e.v., che comprese il periodo dei Giudici, la Monarchia unita, e la Monarchia divisa dei Regni di Israele e Giuda, finito con la distruzione del Primo Tempio. La seconda volta fu all’epoca del Regno Asmoneo dal 140 al 37 p.e.v. e e in qualche misura sotto gli Erodiani dal 37 p.e.v. al 6 e.v. Dalla distruzione del Secondo Tempio nel 70 e.v., la maggior parte degli ebrei hanno vissuto nella diaspora. Una minoranza in ogni paese in cui vivono (ad eccezione di Israele), hanno spesso sostenuto persecuzioni nel corso della storia, cosicché la popolazione ebraica ha oscillato sia in numero che nella distribuzione demografica nel corso dei secoli.