fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

epidemia

Si definisce epidemia (dal greco επί + δήμος, lett.: sopra il popolo, sopra le persone) il diffondersi di una malattia, in genere una malattia infettiva, che colpisce quasi simultaneamente una collettività di individui, ovvero una data popolazione umana, con una ben delimitata diffusione nello spazio e nel tempo, avente la stessa origine. Poiché in una data popolazione, ogni anno, è atteso il verificarsi di un certo numero di eventi morbosi, un’epidemia comporta un numero di casi in eccesso rispetto ai valori attesi per quella determinata comunità, e sulla base delle esperienze e del numero di casi storici di morbosità. Come si evince da quanto sopra riportato, il concetto di epidemia non fa riferimento ad un numero minimo di casi, ma semplicemente ad un eccesso rispetto ai casi attesi. Ciò comporta anche, di fronte ad una malattia realmente nuova per una determinata popolazione, anche un numero molto piccolo di casi possa essere considerato significativo di epidemia. È il caso, ad esempio, degli episodi epidemici limitati a due o più persone, nell’ambito familiare o di una piccola comunità. Gli epidemiologi spesso considerano il termine focolaio epidemico come sinonimo di epidemia, ma il pubblico tende a percepire quest’ultimo concetto come più grave e serio rispetto al concetto di focolaio epidemico, considerato di valenza più locale. Le epidemie di determinate malattie infettive sono generalmente causate da un cambiamento nella ecologia della popolazione che ne viene affetta (ad esempio aumento dello stress o aumento della densità di una specie di vettore), una variazione genetica nella popolazione parassita o l’introduzione di un nuovo parassita che affligge una popolazione ospite (a causa sia di una migrazione di parassiti che di un movimento dell’ospite in aree a maggiore densità parassitaria). Generalmente, un’epidemia si verifica quando l’immunità della popolazione ospite verso il parassita si riduce improvvisamente al di sotto del limite che permette un equilibrio endemico e la soglia di trasmissione viene ad essere superata. Un’epidemia può essere limitata ad una determinata zona; tuttavia, se l’epidemia si diffonde ad altri paesi o continenti e colpisce un numero considerevole di persone, viene più correttamente definita con il termine di pandemia. Le autorità sanitarie, prima di poter dichiarare l’esistenza di un’epidemia debbono avere ben presente il tasso di incidenza di quella determinata malattia, limitatamente a quella specifica popolazione: questa grandezza costituisce il “normale” valore di riferimento. Affinché si sviluppi un’epidemia è necessario che il processo di contagio tra gli individui interessati sia abbastanza facile. Tuttavia non è facile che un’epidemia cessi, poiché il batterio od il virus che l’ha scatenata potrebbe evolversi con il tempo in modo da acquisire un’invulnerabilità nei confronti di farmaci che lo hanno già contrastato. Nel caso in cui gli individui colpiti siano animali, l’epidemia prende il nome di “epiżoozìa”. Si differenzia dall’endemia, che sta ad indicare la presenza stabile e costante, in una popolazione o in un determinato territorio, dell’agente responsabile della malattia, il quale circola dando luogo ad un numero di casi più o meno elevato, ma sostanzialmente stabile, in un determinato arco temporale. Si differenzia anche dalla pandemia, termine con il quale si indica la tendenza di una determinata malattia epidemica a diffondersi oltre i confini di uno Stato, dilagando attraverso i continenti e interessando più aree geografiche del mondo, con un alto numero di casi di malattia.

Articoli correlati