Erudizione è il possesso di molte conoscenze e informazioni in uno o più campi del sapere. Il termine mette l’accento sull’ampio bagaglio di conoscenze posseduto, ottenuto attraverso intense letture e minuziose ricerche e può avere anche una valenza spregiativa quando l’ampia mole di conoscenze acquisite non sia assistita da un pensiero originale o da una visione critica. Qualora si risolva in un accumulo e affastellamento di nozioni e conoscenze, e non si accompagni a manifestazioni originali del pensiero e a finezza di gusto, il concetto di erudizione si distingue nettamente da quello di cultura personale: quest’ultimo concetto, infatti, si riferisce non solo al bagaglio acquisito di conoscenze intellettuali, ma anche a quel profondo processo intellettuale di “rielaborazione e ripensamento” necessario per “«convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della propria personalità morale, della propria spiritualità e del proprio gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo»”. Il termine erudizione deriva dalla parola latino eruditio, insegnamento. Uno studioso è erudito (dal termine latino eruditus) quando l’istruzione e la lettura seguite dalla comprensione hanno cancellato ogni maleducazione (“e- (ex-) + rudis”, da ex + rudere, propr. togliere la rozzezza a). L’erudizione è il possesso di numerose cognizioni in una o varie materie, data da un’ulteriore lettura e la comprensione delle opere letterarie applicata alla semplice educazione. La persona istruita è stata guidata al pensare criticamente e in maniera logica; la persona erudita, invece, ha una vasta e profonda familiarità in materie generali, e, normalmente, l’alto livello di conoscenze e informazioni raggiunto in determinati campi deriva da intense letture sull’argomento. Una persona erudita acquisirà la conoscenza di materie particolari direttamente attraverso i libri e lo studio, piuttosto che seguendo un corso o uno studio della materia. Il poeta italiano Giacomo Leopardi era erudito: aveva letto e studiato i classici da solo, e fu profondamente influenzato da molti filosofi. Tra i più eruditi scrittori romani occorre ricordare Marco Terenzio Varrone, mentre tra quelli inglesi Sir Thomas Browne. Un giurista è uno che ha imparato e conosce la legge intimamente e accuratamente; nel paragone un giurista erudito conosce la storia della legge in dettaglio e anche le leggi delle altre culture. L’erudizione è evidente in un lavoro letterario quando uno scrittore erudito possiede una conoscenza generale in molti campi differenti. Quando un uomo eccelle in molteplici campi, è spesso chiamato uomo universale.