L’eternità è un concetto metafisico del tempo, secondo il quale la mancanza di un limite anteriore e posteriore allo scorrere del tempo comporterebbe la formulazione dell’ipotesi di una temporalità infinita, ovvero eterna. Il termine deriva dalla locuzione latina “ex” (fuori) e da “ternum” (terno) ovvero, “fuori dalla triade del tempo: passato, presente e futuro”. Il concetto di eternità può essere quindi messo in relazione con la temporalità cronologica, immaginando ad esempio l’eternità come la sequenza ideale di intervalli di tempo in numero illimitato sia precedenti sia posteriori a uno dato (secondo la concezione del tempo propria della fisica). Non esistendo alcuno strumento in grado di misurare un tale intervallo privo di limiti, esso si configura come congettura, e pertiene quindi il campo della metafisica. In altro senso, tuttavia, l’eternità può caratterizzare la temporalità da un punto di vista qualitativo, come ad esempio nel concetto di Nietzsche dell’eterno ritorno. In questo caso infatti l’attimo come intervallo cronologico minimo viene inteso anche, metafisicamente, come punto di congiunzione del tempo cronologico, caratterizzato dalla linearità del tempo, con una sussistente temporalità circolare, caratterizzata dall’eterna ripetizione dello stesso attimo. In un ulteriore senso, infine, che ha a che fare più direttamente con la rivelazione propria di alcune religioni, la temporalità eterna propria della divinità è radicalmente altra dalla temporalità definita e limitata propria del genere umano. La storia dunque trova il suo limite, in questa concezione, nell’eternità che è destinata a porvi fine trascendendola e portando a compimento il suo senso profondo.