Il falso in bilancio o frode contabile in diritto societario è la compilazione di false comunicazioni sociali ovvero una rendicontazione non veritiera e corretta dei fatti accaduti e degli indicatori di rilievo che dovrebbero essere espressi nel bilancio d’esercizio di un’azienda. Atteso che il bilancio di un’azienda è un documento che appositamente si redige perché i soci e i terzi possano reperirvi quelle informazioni sulla base delle quali assumere delle decisioni (in genere commerciali, comunque d’ordine economico) riguardanti l’azienda medesima, e considerato che il bilancio non si rivolge solo al capitale investitore, ma anche alle classi lavoratrici e alla collettività, la retta compilazione è considerata obbligatoria e inderogabile presso la quasi totalità degli ordinamenti del mondo in quanto garanzia di tutela della fede pubblica che al bilancio deve concedersi. La scorretta compilazione, necessariamente implicante la falsità di rappresentazione della situazione aziendale, è pertanto in genere considerata una frode e diffusamente gestita come reato in quasi tutti gli ordinamenti. Non di rado si tratta di un reato specificamente riferito a quel tipo di documento, talora è invece riguardato come forma del falso ideologico o alla falsità in atti genericamente intesa a seconda della qualificazione di “atto” che possa attribuirsi alla scritturazione contabile. In genere è contemplato almeno indirettamente nelle normazioni sul diritto societario.