Con il termine federalismo si intende la condizione di un insieme di entità autonome, legate però tra loro dal vincolo di un patto (in latino, appunto, foedus, “patto, alleanza”). I diversi membri di questo insieme possono riconoscersi nell’autorità di un capo che li rappresenti tutti (un monarca, un capo di governo, o anche – in un contesto trascendente – una divinità), oppure convergere in un’assemblea generale. L’accezione più diffusa del federalismo è quella politica: si tratta della dottrina che appoggia e favorisce un processo di unione tra diversi Stati (a volte denominati anche soggetti federali, Länder, commonwealth, territori, province, ecc.), che mantengono in diversi settori le proprie leggi particolari, ma hanno una costituzione condivisa e un governo comune. L’unità che si viene a creare è spesso chiamata federazione (mentre quando manchino anche una costituzione condivisa e un governo comune si parla di confederazione). I due livelli in cui è costituzionalmente diviso il potere sono distinti tra loro e sia il governo centrale, sia i singoli Stati federati, hanno sovranità nelle rispettive competenze. I sostenitori di questo sistema politico vengono chiamati federalisti. In senso più ampio, inoltre, soprattutto nel dibattito politico italiano, si parla spesso di federalismo in riferimento ad un crescente decentramento nella gestione pubblica, in cui si vorrebbe attribuire ai singoli enti locali una maggiore autonomia nella raccolta delle imposte e nell’amministrazione delle proprie entrate e delle spese.