Un formato di file, in informatica, indica la convenzione che viene usata per leggere, scrivere e interpretare i contenuti di un file. Poiché i file non sono altro che insiemi ordinati di byte, cioè semplici numeri, per poter associare al loro contenuto cose diverse si usano convenzioni che legano i byte ad un significato. Ad esempio, un formato di file per immagini può stabilire che i primi due byte sono l’altezza e la larghezza dell’immagine, e i seguenti i colori secondo uno schema preordinato. I file di testo usano vari sistemi di codifica (come il sistema ASCII) per rappresentare lettere e formattazioni diverse. È teoricamente possibile, a meno di leggere manipolazioni, interpretare il contenuto di un file come se fosse codificato secondo un formato diverso da quello con cui è stato creato: i byte letti sono generalmente validi, anche se non dotati di molto senso; ad esempio è possibile leggere un’immagine come se fosse un file musicale, ma molto probabilmente si otterranno solo rumori e non musica.