Con la teoria della forza lavoro di Marx si intende un plusvalore del prodotto, dato dalla lavorazione manuale dell’operaio a cui esso è sottoposto, e dal quale l’industria ne trae profitto ingiustamente. Questo nome deriva dal fatto che i lavoratori erano sottoposti a dei lavori pesanti e pericolosi, e l’ industria ne approfittava. Questa teoria fu criticata dallo scrittore tedesco Eduard Bernstein, che già agli inizi del ‘900 affermava come il plusvalore di un prodotto non fosse dato né da un valore intrinseco del prodotto stesso né dalla lavorazione a cui esso era sottoposto ma da un criterio soggettivo basato sulla richiesta che il mercato ne faceva in un preciso momento.