Il franco CFA è la valuta utilizzata da 14 paesi africani, che sono stati colonie francesi (con le eccezioni rappresentate dalla Guinea Equatoriale, ex-colonia spagnola, e la Guinea-Bissau, ex-colonia portoghese). Alcuni di questi stati (Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo) sono riuniti nell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (UEMOA), mentre i restanti (Camerun, Repubblica Centroafricana, Repubblica del Congo, Gabon, Guinea Equatoriale e Ciad) sono riuniti nella Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale (CEMAC). Le Isole Comore, nell’Oceano Indiano, sono associate al franco CFA, dentro la cosiddetta “zona franco” (franco comorano). Il Franco CFA fu creato come il Franco CFP il 26 dicembre del 1945, al momento della ratifica da parte della Francia degli accordi di Bretton Woods. A quei tempi la sigla indicava il franco delle colonie francesi africane (Colonies françaises d’Afrique). Senza la necessità di modificare la sigla, il nome cambiò in “franco della Comunità Francese dell’Africa” nel 1958, ed oggi indica il franco della Comunità Finanziaria dell’Africa nel caso dell’UEMOA, e franco della cooperazione finanziaria dell’Africa Centrale per il CEMAC. L’esistenza di due nomi distinti evidenzia la divisione della zona in due: la prima ha come istituto di emissione il BCEAO (Banco Centrale degli Stati dell’Africa Occidentale), la seconda il BEAC (Banco degli Stati dell’Africa Centrale); le rispettive valute non sono intercambiabili. Gli accordi che vincolano i due istituti centrali con le autorità francesi sono identici e prevedono le seguenti clausole: un tipo di cambio fissato alla divisa europea; piena convertibilità delle valute con l’euro garantita dal Tesoro francese; fondo comune di riserva di moneta estera a cui partecipano tutti i paesi del CFA (almeno il 65% delle posizioni in riserva depositate presso il Tesoro francese, che in tal modo si fa garante del cambio monetario); in contropartita alla convertibilità era prevista la partecipazione delle autorità francesi nella definizione della politica monetaria della zona CFA. Il franco CFA mantenne la parità rispetto al franco francese salvo in casi particolari. Gli economisti hanno ritenuto che il valore di cambio sia stato, nonostante alcune svalutazioni, troppo alto e sfavorevole per i paesi partecipanti agli accordi monetari. Successivamente all’introduzione dell’euro, il valore del franco CFA è stato fissato alla nuova valuta; è comunque il Tesoro francese e non la Banca centrale europea che continua a garantire la convertibilità del franco CFA. Il rapporto di cambio (indicativo) al 18 gennaio 2009 era di: 100 CFA = 0,15 € 1 € = 655,957 CFA Gli stati che adottano il franco CFA come valuta legale sono: Mali Benin Camerun Costa d’Avorio Ciad Niger Burkina Faso Repubblica Centrafricana Repubblica Democratica del Congo Repubblica del Congo Gabon Guinea Bissau Guinea Equatoriale Senegal Togo