L’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (in acronimo INPGI) è un ente previdenziale, impositore ed esattore, integrato nel sistema pensionistico obbligatorio italiano, gestore quindi di assicurazioni sociali obbligatorie previste dall’art. 38 della Costituzione secondo il classico modello previdenziale corporativo fascista. L’INPGI quindi paga le pensioni e le altre prestazioni previdenziali con le imposte che riscuote. Il finanziamento avviene attraverso l’imposizione fiscale essendo l’INPGI un ente impositore (contributi previdenziali obbligatori versati sia dai datori di lavoro che dai prestatori di lavoro del giornalismo, sia che svolgano attività subordinata, para-subordinata o autonoma). Le attività consistono nella gestione di forme sostitutive dell’Assicurazione Generale Obbligatoria che comprende le pensioni di vecchiaia, pensione di inabilità, pensione di reversibilità. Svolge la sua attività sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e del Ministero del Tesoro. La gestione obbligatoria è divisa in due: gestione sostitutiva dell’AGO e gestione separata. La gestione avviene secondo il classico sistema pensionistico senza patrimonio di previdenza, ciò significa che le uscite per le prestazioni previdenziali sono stabilite per legge secondo uno schema pensionistico con formula delle rendite predefinita a prescindere quindi dai contributi previdenziali effettivamente versati e del patrimonio preda. Lo schema pensionistico con formula delle rendite predefinita viene mantenuto fin quando vi è la sostenibilità fiscale del sistema pensionistico pubblico. Quando l’equilibrio finanziario non è più mantenuto, si attua un default previdenziale con l’approvazione di una nuova riforma previdenziale e di un nuovo schema pensionistico con formula delle rendite predefinita.