IPv6 è la versione dell’Internet Protocol designata come successore dell’IPv4. Tale protocollo introduce alcuni nuovi servizi e semplifica molto la configurazione e la gestione delle reti IP. La sua caratteristica più importante è il più ampio spazio di indirizzamento: IPv6 riserva 128 bit per gli indirizzi IP e gestisce 2128 (circa 3,4 × 1038) indirizzi; IPv4 riserva 32 bit per l’indirizzamento e gestisce 232 (circa 4,3 × 109) indirizzi. Quantificando con un esempio, per ogni metro quadrato di superficie terrestre, ci sono 655.570.793.348.866.943.898.599 indirizzi IPv6 unici (cioè 655.571 miliardi di miliardi), ma solo 0,000007 IPv4 (cioè solo 7 IPv4 ogni milione di metri quadrati). Per dare un’idea delle grandezze in uso, se si paragona l’indirizzo singolo ad un quark (grandezza nell’ordine di 1 attometro), con IPv4 si raggiungerebbe il diametro dell’elica del DNA (di pochi nanometri), mentre con IPv6 si raggiungerebbe il centro della Via lattea dalla Terra (tre decine di millenni-luce). L’adozione su vasta scala di IPv6 e quindi del formato per gli indirizzi IP risolverebbe per un lungo periodo il problema dell’esaurimento degli indirizzi IPv4.