Il jazz è una forma musicale contemporanea, di cui l’improvvisazione costituisce la caratteristica fondamentale. Nato nei primi anni del XX secolo nelle comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti, è frutto di una confluenza di tradizioni musicali africane ed europee. Oltre all’improvvisazione, le sue caratteristiche peculiari sono il ritmo swing spesso sincopato, la poliritmia ed il tono malinconico dell’uso delle blue note. Nel jazz ci sono due forme primarie: il blues, in 12 battute, e la canzone, in 32 battute. L’essenza dell’improvvisazione è nella linea melodica, ciò è dovuto al fatto che il mezzo jazz prototipico (originale) è il gruppo di ottoni, in cui, dato che ogni suonatore può produrre una sola nota alla volta, gli assoli sono necessariamente melodici. Il pianoforte venne dopo, copiando però le caratteristiche dell’insieme di ottoni. Sin dai primi tempi il jazz ha incorporato nel suo linguaggio i generi della musica popolare americana, dal ragtime, al blues, alla musica leggera fino alla musica colta, soprattutto statunitense. In tempi più recenti il jazz si è mescolato con tutti i generi musicali moderni anche non statunitensi, come il samba, la musica caraibica e il rock. Il jazz si è trasformato, nel corso di tutto il XX secolo, evolvendosi in una gran varietà di stili e sottogeneri: dal dixieland di New Orleans dei primi anni, allo swing delle big bands negli anni trenta e quaranta, dal bebop della seconda metà degli anni quaranta, al cool jazz e al hard bop degli anni cinquanta, dal free jazz degli anni sessanta alla fusion degli anni settanta, fino alle contaminazioni con il funk e l’hip hop dei decenni successivi.