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Marc Bloch

Biografia Nato a Lione, figlio di un professore di storia antica, Gustave Bloch, Marc studiò alla École Normale Supérieure e alla Fondazione Thiers a Parigi, poi a Berlino e a Lipsia. Fu ufficiale di fanteria durante la Grande Guerra, terminando il conflitto come capitano premiato con la Legion d’onore. Dopo la guerra, insegnò all’università di Strasburgo. Nel 1929 fondò, con Lucien Febvre, l’importante rivista Annales d’histoire économique et sociale (dal 1994 chiamata Annales. Économies, Sociétés, Civilisations) dove venivano presentati gli studi degli storici della Scuola delle Annales. Gli studi di Bloch erano centrati soprattutto sul feudalesimo. Inoltre, fu uno dei primi storici francesi a interessarsi allo studio comparato delle civiltà e alla storia del pensiero (vista anche come storia antropologica). Studiò a lungo (soprattutto nella prima parte della sua vita) le campagne e i rapporti di produzione (economici e quindi anche sociali) che le caratterizzavano. Nel 1936 succedette a Henri Hauser nella cattedra di storia economica alla Sorbona. Una parte dell’Università di Strasburgo è ora intitolata a lui (Università Marc Bloch). Non fece domanda per l’avanzamento di grado e partecipò alla seconda guerra mondiale (dal 1939 al 1940) come capitano addetto ai rifornimenti. Partecipò poi (dopo il 1942) alla resistenza francese a Lione. Grandissimo fu il suo sconforto verso la borghesia francese, che a suo avviso aveva contribuito in maniera determinante alla sconfitta, e si era poi alleata al fascismo, collaborando attivamente con i tedeschi; inoltre le sue origini ebraiche lo rendevano inviso a un regime che, autonomamente, si era allineato alle leggi razziali italiane e tedesche. Per la sua enorme fama europea il governo di Vichy non lo allontanò inizialmente dall’insegnamento, nonostante le sue origini ebraiche, anche se lo trasferì in un’università meno “prestigiosa”. La sua biblioteca privata parigina, ricca anche di libri rari e antichi, fu razziata dalle SS e in buona parte è andata dispersa. Durante l’occupazione tedesca della Francia, per le sue azioni nella Resistenza francese, dopo un periodo di prigionia durato qualche mese (durante il quale fu sottoposto a torture), Marc Bloch fu fucilato presso Lione dalla Gestapo, gridando «Vive la France!» al plotone di esecuzione. Bloch ha lasciato una grandissima influenza nel campo della storiografia attraverso la sua opera incompleta Apologia della storia (o Mestiere di Storico), dedicata all’amico e collega Lucien Febvre, alla quale stava ancora lavorando quando fu ucciso dai tedeschi. Il libro di Bloch e Che cos’è la Storia? di Edward Carr sono considerate oggi tra le più importanti opere di teoria storiografica del XX secolo. L’ultimo libro di Bloch (pubblicato postumo), La strana disfatta, era una breve valutazione del rapido fallimento del tentativo dell’esercito francese di contrastare la Blitzkrieg dei tedeschi nel 1940. Nelle pagine è possibile rilevare l’invettiva contro la classe dirigente francese. L’accusa è quella di combattere una guerra sostanzialmente nuova con strategie e mezzi (che nel 1914-18 assicurarono la vittoria alla Francia) ormai superati dai progressi tecnologici, mentre “i tedeschi facevano la guerra del 1940”.

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